Insubria, una sede anche al Polo sud
«Apriremo le porte ai nostri studenti»

L’ateneo comasco sarà il primo al mondo a portare alunni e dottorandi tra i ghiacci. Il progetto costerà 480mila euro e consentirà di svolgere ricerca in ambito ambientale

A trenta chilometri dal punto più a nord del Polo Sud, l’università dell’Insubria aprirà una sede per la ricerca e la didattica. L’ateneo cittadino e varesino sarà il primo al mondo a portare studenti e dottorandi a seguire le lezioni fra i ghiacci dell’Antartide: un’occasione d’oro, quindi, per gli iscritti comaschi (e non solo per loro), in particolare per gli immatricolati a Scienze ambientali.

Il progetto “Insubre Antar” è appena stato selezionato dal Miur e sarà realizzato nei prossimi tre anni, con un investimento di 480mila euro, di cui 90mila erogati dal ministero e il resto dall’ateneo con alcuni partner. La località scelta è l’estremità nordest della costa occidentale della penisola, dov’è attiva dal 1948 la base cilena O’Higgins. La struttura è operativa tutto l’anno e può ospitare fino a sessanta persone (in genere sono quarantacinque durante l’estate e diciotto in inverno).

Un doppio modulo

Il polo dell’Insubria sarà composto di due unità prefabbricate ecocompatibili: una attrezzata a laboratorio per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali, l’altra a uso abitativo. La connessione satellitare garantirà la possibilità di svolgere seminari e lezioni in teleconferenza, ma anche di sperimentare metodi d’intelligenza artificiale per la trasmissione di dati circa il monitoraggio ambientale.

Invece, accederà ai servizi della stazione esistente sia per il supporto aereo e navale, sia per la fornitura di energia elettrica, acqua, connessione telefonica e satellitare.

Il team di insegnanti

Le attività di ricerca scientifica saranno condotte da diversi docenti, impegnati da vent’anni sulle tematiche del cambiamento climatico nelle regioni fredde di alta latitudine e di alta quota.

In particolare, vanno citati Nicoletta Cannone, Scienze e alta tecnologia, Mauro Guglielmin e Giuseppe Crosa, dipartimento di Scienze teoriche e applicate, Flavia Marinelli, Biotecnologie e scienze della vita.

Inoltre, l’Insubria sta lavorando anche all’istituzione di un proprio centro per lo studio dei cambiamenti climatici e, al contempo, sta revisionando il corso di laurea magistrale in Scienze ambientali, così da preparare all’esperienza in Antartide attraverso quattro indirizzi, di cui due in lingua inglese: Climate and global change, Natural risks, Rischio chimico, Gestione e conservazione della biodiversità. Nella sede antartica gli studenti, dell’Insubria o di altri atenei, potranno anche svolgere tesi di laurea o di dottorato e realizzare ulteriori attività di ricerca con un team internazionale. Un’annualità di borsa del dottorato in Scienze polari sarà infatti cofinanziata con Cà Foscari di Venezia.

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