La terza ondata è ormai alle spalle
I contagi cominciano a scendere

Tra il 21 e il 14 marzo flessione del 10,7% del numero di nuovi positivi in provincia di Como - Resta alto il valore su 100mila abitanti: siamo a 333

Como

Il contagio sta calando, il picco della terza ondata è ormai alle spalle. E si aprono spiragli per la zona arancione.

Andando a guardare l’andamento della pandemia nella terza ondata a Como si nota che il numero dei contagi è cresciuto con forza nella prima parte di febbraio. Il veloce aumento, pur continuando a crescere, ha iniziato a rallentare da marzo, toccando la vetta la scorsa settimana. Ora invece, i dati sono aggiornati a domenica, c’è una prima flessione.

Dalla settimana che si è conclusa domenica 14 febbraio a quella successiva, terminata il 21 febbraio, i positivi a Como sono cresciuti di 1.068 unità. E ancora il confronto con gli ulteriori sette giorni ha segnato 1.601 positivi, quindi un aumento del 50%.

I 1.962 positivi registrati nella prima settimana di marzo sono sì un numero più consistente, ma la pendenza dell’aumento è meno mancata, essendo pari al 22%. E così pure i 2.234 positivi comaschi tracciati tra domenica 14 e domenica 7 marzo corrispondono in realtà a un incremento percentuale del 13,8%. Come detto ora la curva ha smesso di salire ed ha incominciato a scendere, tra domenica 21 marzo e domenica 14 marzo i contagi nella nostra provincia sono stati 1.993, pari a una flessione del 10,7%.

Non c’è troppo da rallegrarsi, sia chiaro. Perché una fetta minoritaria, ma comunque consistente dei tanti nuovi positivi della terza ondata ha avuto dei sintomi, alcune volte tali da finire in ospedale. E i nosocomi oggi sono ancora sotto pressione. Per una ondata che nel Comasco, dall’inizio di febbraio, ha contato 222 decessi. Guardando al panorama regionale, l’andamento della terza ondata è abbastanza simile. Ci sono però alcune province che vedono ancora una crescita dei contagi, anche se in misura inferiore. Ad esempio Varese, Sondrio, Lecco e Monza.

Sempre guardando ai nuovi positivi per settimana calano i contagi invece a Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova, Lodi. Occorre ricordare che i numeri assoluti devono essere letti sempre in ragione del numero dei residenti.

Tradotto, a Como i contagi sono stati molto più forti a febbraio rispetto a Milano perché i comaschi non sono nemmeno un quinto dei milanesi. A tal proposito è possibile calcolare l’incidenza dei nuovi casi positivi settimanali ogni 100mila abitanti. Questo numero ha una soglia d’allerta massima a 250 unità, oltre scatta la zona rossa perché i tracciamenti saltano.

A Como siamo ancora a 333 casi. Eravamo a 180 il 23 febbraio, siamo poi esplosi fino ad oltre 350 casi, sabato eravamo a 337, quindi si conferma un lieve calo. Aggiornata a domenica l’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti è pari a 303 a Varese, 329 a Lecco, 356 a Sondrio, 246 a Milano, 381 a Monza, 182 a Bergamo, 441 a Brescia, 394 a Mantova, 345 a Cremona, 203 a Lodi, 297 a Pavia.

Insomma la pandemia in Lombardia morde ancora. Sapremo venerdì se questa flessione della curva sarà sufficiente a colorare di nuovo di arancione la nostra Regione.

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