La Variante Tremezzina
costerà 100 milioni in più

ESCLUSIVO. Modifiche al progetto del collegamento tra Colonno e Griante in vista dell’approvazione Anas. Ma si confida sui fondi per le Olimpiadi

A tre settimane dalla data ultima per la pubblicazione del bando di gara ed a cinque giorni dall’ultimo passaggio formale di un iter burocratico a dir poco pachidermico (il 12 dicembre il Consiglio di amministrazione dell’Anas approverà il progetto definitivo per appalto integrato), emerge l’ennesima clamorosa novità legata al progetto della variante della Tremezzina.

Clamorosa perché se da un lato comporterà un nuovo e importante balzo in avanti del costo complessivo dell’infrastruttura (dai 380 milioni di euro si passerà, secondo le prime indiscrezioni, ad una cifra molto superiore, almeno 100 milioni di euro in più), dall’altro vedrà il progetto originario modificato in più parti con nuove importanti prescrizioni oltre a quella già pubblicata in anteprima da “La Provincia” lo scorso 26 ottobre, ovvero i 3,6 chilometri oggi interamente in galleria da Colonno a Ossuccio con conseguente eliminazione degli annessi tratti a cielo aperto e dei relativi espropri.

Un aumento dei costi frutto delle modifiche volute, in ordine di tempo, dalla Soprintendenza e dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Ma vediamole nel dettaglio queste prescrizioni, peraltro inserite d’imperio in un progetto - quello realizzato dagli staff di progettisti dell’Amministrazione provinciale - che pur con alcune correzioni in corsa dopo il “no” della Soprintendenza aveva dimostrato di essere virtuoso e rispettoso delle varie sensibilità, in primis quella ambientale.

E’ evidente che sia cambiato l’approccio progettuale all’opera. Peraltro - a giudicare dalle modifiche proposte - si tratta di un cambio di prospettiva radicale. La prima voce di spesa “extra” importante riguarda la decisione di allungare le gallerie. Ciò comporterà maggiori costi per realizzarle, ma anche importanti spese aggiuntive per l’installazione degli impianti all’interno di questi nuovi tratti di gallerie. E questo porterà in dote anche un ampliamento dei portali di Colonno e Griante, peraltro già oggetto di correzioni in corsa, vedi la rotatoria ora contemplata subito dopo aver lasciato la variante a Griante.

Tra le nuove prescrizioni figura poi la realizzazione di piste provvisorie per la cantierizzazione, nella prima versione progettuale non previste. Vi sono poi altri dettagli tecnici che fanno sempre cumulo alla voce “aumento dei costi”. Le nuove prescrizioni prevedono poi spritzbeton, tecnicamente calcestruzzo spruzzato (con aggrappo istantaneo del conglomerato), tra una volata (termine tecnico per definire l’esplosione delle mine, ndr) e l’altra per motivi di sicurezza all’interno della galleria. Pratica poco usuale.

E alle luce delle ultime e ormai definitive modifiche progettuali, con annessa impennata dei costi finali dell’opera, non v’è dubbio che il voto favorevole all’emendamento in cui la variante della Tremezzina viene inserita tra le opere strategiche in vista delle Olimpiadi invernali 2026, con annesse coperture dei costi “extra”, diventa ormai una priorità inderogabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA