«Le monete romane senza casa»
Ed è già passato un anno

Dovevano essere esposte entro dicembre. Ma non c’è ancora il progetto per lo spazio espositivo

La nostra città ha tanti tesori nascosti, da tempo conservati ben chiusi dentro a un cassetto. Le monete romane trovate in uno scavo in centro storico e finite su tutti i media nazionali per esempio aspettano da più di un anno una collocazione. L’amministrazione conta per l’esposizione di sistemare il museo Giovio, ma i tempi non sono affatto rapidi, gli annunci si ripetono da mesi.

«Vogliamo puntare sul museo Giovio – dice Carola Gentilini, assessore alla cultura – e sulla adiacente ex chiesa delle Orfanelle. A gennaio 2020 l’accordo con la Soprintendenza verrà firmato con certezza. E conterrà anche le precisazioni del ministero, dunque dovremo onorare questo patto».

Sì, ma già a settembre la soprintendenza ha chiesto al Comune di sveltire i tempi, tanto da far intendere che il tesoro romano sarebbe altrimenti rimasto a Milano. Adeguare il museo non è semplice, lo stabile è ammalorato. L’amministrazione ha anche comunicato l’intenzione di trasformare la trattoria ex Combattenti all’angolo, da anni chiusa, in un bookshop con caffetteria.

La città attende da settembre dell’anno scorso di vedere i reperti. Il documento di programmazione redatto da Palazzo Cernezzi così recita: «Alla fine del 2019 verrà allestita presso l’ex chiesa delle Orfanelle, all’interno del compendio museale, una sezione dedicata alle monete che rimarrà visitabile in via permanente come parte integrante del Museo Archeologico».

«Nessuna certezza»

Siamo a dicembre e non si vedono progetti e nemmeno cantieri. Che cosa succede? Quanto durerà ancora l’attesa? «Mi rendo conto che se i tempi dovessero allungarsi per ragioni tecniche e burocratiche – risponde l’assessore – si potrebbe guardare temporaneamente ad un altro luogo della città per esporre una prima parte del tesoro».

«Per il museo Giovio è in corso la progettazione per la prevenzione incendi – ragiona l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Bella – l’esposizione delle monete romane è un “di cui”. Si guarda sicuramente al 2020. Ma alle progettazioni dovranno seguire i lavori e i tempi dipendono anche dalle varie autorizzazioni necessarie. Non è impossibile comunque trovare nel mentre soluzioni diverse, ma queste sono scelte che competono alla mia collega del settore cultura».

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