Le scritte deliranti contro i vaccini?
Passano i giorni e nessuno le cancella

Eliminata solo una su quattro, quella all’esterno della scuola “Castellini” - Restano ancora a Como Borghi, nel sottopasso di via Napoleona e fuori dall’ex Sant’Anna

Como

Con un po’ d’olio di gomito, alla vecchia maniera, quella fuori dalla scuola Castellini (mica per caso “arti e mestieri”) è stata cancellata quasi subito, ma le altre, dall’ex ospedale allo scalo ferroviario di Borghi, sono ancora tutte lì, in bella mostra: i vaccini uccidono, i vax sono assassini, il greenpass è uguale al nazipass.

A distanza di qualche giorno dal blitz che la scorsa settimana aveva scatenato un manipolo di no vax armati di bombolette spray, nessuno ha provveduto ancora a cancellare i loro slogan deliranti, non dalle pareti della stazione non da quelle del sottopassaggio di via Napoleona, dal quale ogni giorno transitano centinaia di “si vax” diretti all’hub vaccinale attivo nel recinto dell’ex ospedale.

In attesa di un intervento risolutivo, in questura proseguono gli accertamenti per identificare gli autori del blitz, non tanto o non solo per potergli addebitare i costi della pulizia quanto, piuttosto, per poterli tenere sotto controllo, scongiurando il rischio di altre iniziative analoghe già messe a segno in altre parti di Italia da manipoli di oltranzisti non sempre così innocui, se è vero, come è vero, che da settimane le Procure di mezza Italia sorvegliano canali social - e Telegram in particolare - legati a gruppi potenzialmente pericolosi, come nel caso delle perquisizioni eseguite lo scorso novembre si a Milano sia a Torino.

Nel capoluogo piemontese, in particolare, gli inquirenti si erano imbattuti in gruppi piuttosto bene articolati e dai toni parecchio minacciosi, vicini agli ambienti della destra più estrema e potenzialmente eversiva. Anche a settembre, e sempre in seguito all’avvenuta intercettazione di alcuni scambi di messaggi via Telegram, la polizia aveva svolto una sfilza di perquisizioni in diversi capoluoghi, da Milano a Roma passando per Bergamo, Venezia, Padova e Reggio Emilia.

Il timore è lo stesso, anche oggi: quello cioè che questi gruppi solo apparentemente innocui possano alzare il tiro, magari traendo anche vantaggio dall’incremento dei casi e dagli effetti della quarta ondata, a sua volta foriera di provvedimenti del governo che rischiano di limitare ulteriormente i margini di manovra per chi non sia provvisto di Green pass.

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