L’epidemia corre: ieri altri 166 contagi
Ma la Regione esclude nuovi divieti

Fermi: «Per ora nessun altro provvedimento su Como anche se la pressione sugli ospedali resta molto alta»

Como

Como in zona rossa? «È un’eventualità che mi sento di escludere, almeno per ora», ha detto ieri il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, spiegando che i riflettori di Palazzo Lombardia, in questa fase, sono ancora puntati sul Bresciano e sulle province di Cremona e Mantova, nelle quali l’istituzione di una zona rossa ad hoc sarebbe decisamente più probabile.

«Il monitoraggio è costante - ha detto Fermi in riferimento all’eventualità che la situazione possa anche degenerare rapidamente - ma in questo momento (ieri pomeriggio, ndr) la nostra provincia non dovrebbe rischiare, e questo benché sia innegabile che i presidi ospedalieri del territorio siano sotto grande stress».

Il tema è quello degli indici fissati dal Cts, un sistema di conteggio e proporzioni che può riassumersi nel rapporto tra il numero dei nuovi positivi - calcolato sulla settimana - e un campione di 100mila residenti. Dice il Cts che la zona rossa dovrebbe scattare automaticamente in tutti i casi in cui si registri un numero superiore alla quota di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. Detto che, in base alle ultime rilevazioni, la provincia di Como conta poco meno di 600mila abitanti, la zona rossa dovrebbe scattare oltre i 1.500 contagi settimanali, già superati.

Sul fronte del monitoraggio dell’epidemia, ieri i nuovi positivi comunicati dalla Regione sono stati, per il territorio della provincia di Como, 166. A livello regionale, i nuovi contagi sono stati 4.397, a fronte di un totale di 42.591 tamponi, che portano il totale dei test eseguiti da inizio pandemia alla quota di 6.979.676. Si contano altri 33 decessi (uno a Como), per un totale complessivo, sempre a livello regionale, di 28.738 morti.

Capitolo ricoveri, quello che preoccupa maggiormente le autorità: i pazienti ricoverati con i sintomi del coronavirus sono in tutto 5.058, di cui 573 in terapia intensiva, mentre in regime di isolamento domiciliare ci sono 76.577 lombardi. I guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza sono invece 523.031 (+2.780) mentre gli attualmente positivi in totale sono 82.208 (+1.554).

Questi i nuovi casi suddivisi per provincia: Milano 1.096, Bergamo 369, Brescia 1.228, Cremona 161, Lecco 176, Lodi 51, Mantova 205, Monza e Brianza 381, Pavia 233, Sondrio 51, Varese 114.

«Abbiamo cercato di mitigare la corsa del virus, per il contenimento e abbiamo visto diminuire la diffusione - ha dichiarato ieri Letizia Moratti, assessore al Welfare nonché vicepresidente della Regione -. Abbiamo favorito una vaccinazione reattiva che privilegia le zone più critiche. Accelerazione dei vaccini, mitigazione del rischio con controlli e interventi rapidi nei territori maggiormente a rischio ci hanno permesso di non entrare in zona rossa».

L’assessore è poi tornata sul nodo delle aree maggiormente a rischio, senza citare Como: «Proprio oggi (ieri, ndr) ho avuto una riunione per monitorare le zone di Brescia, Mantova e Cremona».

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