Lipomo, lunghe code e smog
«Qui si soffoca. Servono soluzioni»

L'ex sindaco Varisco portavoce dei residenti. «Viabilità in tilt a causa di alcuni lavori a Urago. Ma la situazione è insostenibile durante tutto l’anno»

L’ex strada statale 342 Briantea Varese-Como-Bergamo è un grave problema sia per Lipomo perché divide in due il paese, che per Tavernerio.

Se ne è avuta riprova nelle settimane scorse quando, a causa di alcuni lavori di sistemazione del marciapiede nella zona di Urago per la messa in sicurezza dei pedoni e la modifica delle rotatorie di svincolo davanti al nuovo supermercato Iperal, il traffico da e per il capoluogo ha subito parecchi contraccolpi. Lunghe code di automezzi si sono formate dalla via Oltrecolle, prima del cimitero di Lora, e dalla via Provinciale per Lecco all’altezza della rotonda dell’Esselunga dove le corsie si ristringono, sino dall’altezza delle nuove rotatorie create dopo il Carrefour per incanalare il traffico per Bergamo e per Lecco.

Nelle ore di punta il traffico è rimasto paralizzato allungando a dismisura i tempi di percorrenza di questi tre chilometri di strada. Al di là del fatto contingente rimane il problema che la viabilità in questo tratto di strada che va da Tavernerio a Como è particolarmente fragile e basta un intoppo, sia pure piccolissimo, per provocare grossi problemi agli automobilisti. Ma è un problema di non facile soluzione anche per i residenti che sono costretti giornalmente a fare i conti con i fumi prodotti dai tubi di scarico che rendono l’aria irrespirabile soprattutto nelle primissime ore della mattina e nel tardo pomeriggio per effetto del pendolarismo di studenti e lavoratori.

Di qui l’esigenza della popolazione che chiede agli amministratori di Regione, Provincia e Comune di intervenire rapidamente con una soluzione alternativa.

«Da mesi che raccolgo le lamentele dei cittadini di Lipomo in merito alla viabilità – commenta l’ex sindaco Mirella Varisco -. Il paradosso è che a volte per rientrare alle loro abitazioni devono fare colonna o peggio sostare a poca distanza perché (causa traffico dei veicoli di persone non residenti) non possono proprio rientrare a casa».

E così continua: «Le loro sacrosante lamente si uniscono alle mie che risiedo in via Canzighina. Tralascio per un attimo l’annoso problema della Pedemontana tangenziale di Como, che dovrebbe risolvere in parte anche il carico di autoveicoli sulla ex statale 342 Briantea, per portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale di Lipomo la vergognosa situazione che diventa sempre più insostenibile del traffico interno alle vie del paese. come via Matteotti, via Canzighina, via Dante, solo per dirne alcune. Moltissime auto e furgoni con i motori accesi, stazionano ogni giorno in code chilometriche per evitare di transitare sul tratto di Briantea che va dalla rotonda davanti all’Esselunga sino allo svincolo per Montorfano e per Rovascio. Spesso molti furbi imboccano la via Canzighina dove le auto transitano a velocità elevata, a volte inforcano la via in senso contrario, facendosi anche sberleffi delle persone a piedi». Varisco conclude: chiedendosi se si sia pensato «di sistemare la viabilità interna oppure si è pensato di fare un girone infernale con transito di automezzi pesanti e non, giusto per vivacizzare il centro? A mio parere sarebbe il caso di intervenire sistemando i dossi, rilevando e sanzionando l’eccessiva velocità ed evitando il traffico di attraversamento ai non residenti».

«Il semaforo in cima alla via Matteotti, in aggiunta al senso unico creato per il cantiere dei lavori per il secondo lotto della roggia Valbasca, sono per noi della via Fermi e via ai Ronchi un vero e proprio delirio – commenta Daniele Galimberti -. Non essendoci vie di uscita o di scorrimento, la sola carreggiata, consente il passaggio di solo 4 o 5 vetture per volta con il segnale verde non facendo defluire il traffico, inquinando l’aria con i motori sempre accesi».

Pasquale Sarracco

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