Lipomo: muore in moto
Era in pensione da poco

Troppo gravi le conseguenze dalla caduta in galleria a Brienno. Il cuore di Lorenzo Corso non ha retto . Contitolare di un’autofficina. La sorella: «Eri la persona più prudente». La figlia del socio: «Questo è un incubo»

Non era uno spericolato, non amava la velocità, era sempre prudente e rispettava le regole della strada.

Da appena tre mesi era andato in pensione e aveva iniziato a “godersi la vita”, come diceva lui, ma il destino ha scritto un’altra storia, molto più dolorosa.

È stata una terribile fatalità a portarsi via Lorenzo Corso, 59 anni ancora da compiere di Lipomo, nell’incidente di domenica pomeriggio sotto la galleria di Brienno lungo la statale Regina. La circostanza è stata davvero incredibile quanto crudele: da una prima ricostruzione, sembrerebbe infatti che il marsupio che indossava il motociclista si sia slacciato, incastrato nella ruota posteriore della Honda Dominator in movimento, facendo quindi perdere il controllo del mezzo.

Poi il terribile incidente, la corsa in ospedale dell’ambulanza scortata dalla Polizia stradale del distaccamento estivo di Tremezzina e il decesso nella tarda serata, troppo gravi le ferite riportate.

L’officina

Una tragedia che ha gettato nello sconforto la sua famiglia ma anche tutta la comunità di Lipomo, dove Lorenzo Corso era molto conosciuto: l’uomo infatti gestiva, insieme al socio Fiorenzo Braga, l’officina di autoriparazioni di via Oltrecolle a Lipomo. Lascia gli anziani genitori, due sorelle minori e due figli: Alessandro di 28 anni e Alice di 19.

Il ricordo

«Lorenzo... proprio tu, che continuavi a dirmi di andare piano. Tu, la persona più prudente e tranquilla di questo mondo. Sarà dura adesso senza i tuoi rimproveri, le tue telefonate. Come farò senza di te? Una parte di me se n’è andata via con te, niente sarà più come prima... ciao fratellone» il doloroso ricordo sui social della sorella Nadia, che racconta: «Era una bravissima persona, umile, riservato, un gran lavoratore, aveva iniziato a 14 anni. Era il nostro fratellone, ci mancherà il suo supporto».

Una persona eccezionale, questo quanto ribadiscono tutti coloro che conoscevano Lorenzo, e certamente non un amante dell’alta velocità, anzi, sempre rispettoso dei limiti. Un grande lavoratore e un ottimo papà, che proprio dopo pochi mesi di meritato riposo, ha trovato la morte in un modo davvero tragico, sulla sua Honda.

Sempre gentile

«Era sempre gentile e scherzoso – lo ricorda anche Elena Braga, figlia del socio di lavoro – Ancora ricordo la sua voce gentile quando settimana scorsa aveva telefonato a mio padre e avevo risposto io. Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere, questo incubo ha lasciato tutti senza parole».

Un rapporto davvero stretto quello tra Lorenzo e il socio Fiorenzo, come se fossero fratelli, fianco a fianco nel lavoro per tantissimi anni.

«La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile – conclude la ragazza – nella loro officina e nel cuore di mio padre. Gli volevamo tutti molto bene e anche se ora sta in cielo, ancora e per sempre gliene vorremo».

Trattandosi di un incidente, il magistrato potrebbe disporre l’autopsia sul corpo dello sfortunato motociclista di Corso l’autopsia: solo in seguito, la salma sarà restituita ai famigliari che potranno stabilire la data del funerale e accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

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