Liste d’attesa infinite
per visite ed esami
Ats chiama i privati

Bisogna recuperare 35mila prestazioni saltate. Ospedali in difficoltà: c’è chi viene indirizzato a Milano. La Regione corre ai ripari e stanzia 4 milioni aggiuntivi

Le liste d’attesa nella sanità erano lunghe già prima del Covid, per recuperare il terreno perduto la Regione ha finanziato quattro milioni di euro di prestazioni aggiuntive nel territorio dell’Ats, chiedendo aiuto agli ospedali privati accreditati.

A Como e Varese sono 73.729 tra visite, esami e interventi in più rispetto a quanto messo già a contratto nel 2021, quindi poco meno della metà, circa 35mila, per la provincia lariana.

Visite ed esami

È noto che trovare un appuntamento in ospedale, per diagnosi e terapie, è davvero difficile. Anche i medici di famiglia confermano il problema, spiegando che ormai le scadenze delle ricette non vengono rispettate. Capita anche - è arrivata la segnalazione - di bussare alle porte di ospedali come il Sant’Anna per bisogni di cura relativamente comuni, e di essere indirizzati altrove, in strutture che si trovano anche fuori provincia.

E così, come detto, per recuperare il terreno perduto durante il Covid, la Regione ha messo in campo diverse misure. Una di queste, punta a coinvolgere ospedali e ambulatori privati disposti a riconoscere visite, esami e operazioni in aggiunta, oltre alla quota di prestazioni già contrattualizzate.

L’Ats Insubria, su questa partita, ha ricevuto quattro milioni di euro. Per capire quali sono i reali bisogni del territorio è stata fatta «una verifica sulle prestazioni sanitarie con tempi d’attesa oltre soglia, oltre alla differenza dei volumi delle prestazioni del periodo gennaio-luglio 2021 rispetto agli stessi mesi del 2019». Quindi nell’era pre Covid.

Non è solo una questione di tempi d’attesa, ma anche di quantità delle cure, serve dare una risposta alle tante altre patologie e cronicità messe all’angolo dal virus.

Le prestazioni aggiuntive

La volontà è bandire dal prossimo mese 73.729 prestazioni aggiuntive tra Como e Varese. Per citare solo le più numerose, 3.359 ecografie bilaterali alla mammella, 2.405 mammografie bilaterali, 2.244 visite cardiologiche, 1.668 ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, 2.656 visite per la riabilitazione, 2.794 visite ortopediche. E, ancora, 4.438 visite oculistiche, 13.848 interventi di rieducazione motoria, 7.862 sedute con esercizi posturali, 2.824 spirometrie.

Ma ci sono anche ricoveri acuti, 100 interventi di colecistectomia laparoscopica, 100 di angioplastica coronarica, 30 di emorroidectomia e altrettanti di tumori maligni alla prostata e alla mammella. Insomma, è chiaro che il Covid ha bloccato una sanità già lenta, occorrerà capire se dal prossimo mese sul piano del 2021 gli ospedali privati accreditati potranno dare un loro contributo a snellire le attese. In parallelo, anche gli ospedali pubblici hanno ricevuto mandato per erogare più prestazioni.

All’Asst Lariana, sono state assegnate 3.500 in più rispetto al 2019, attraverso delle ore messe a disposizione su base volontaria dagli specialisti interni e dai libero professionisti. L’obiettivo è tornare al 100% delle operazioni chirurgiche e al 90% delle prestazioni ambulatoriali di due anni fa. Rispetto alle più drammatiche ondate Covid, la sanità comasca sta già recuperando, ma non siamo ancora agli stessi livelli di prima.

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