Lo sport si inchina
davanti a Filippo
morto a 26 anni

Cernobbio: lo straziante addio al campione del mondo di canottaggio Presente il presidente del Coni, Malagò, e il sottosegretario Vezzali

Una mano sulla bara con i fiori tricolore e l’altra vicino al cuore, quasi a voler proteggere i ricordi lì custoditi e che nemmeno la morte può portarsi via. Nell’immagine del presidente del Coni Giovanni Malagò, inginocchiato con le lacrime agli occhi davanti al feretro di Filippo Mondelli, si è rispecchiata quella di una Nazione che sa di aver perso un atleta ma, soprattutto, un uomo speciale.

È stata una giornata di grande lutto ieri, a Cernobbio e non solo, per l’ultimo saluto al Pippo “nazionale”, portato via ad appena 26 anni da un brutto male. I funerali sono stati celebrati in riva, vicino al lago che il giovane ha tanto amato e dove ha costruito tutta la sua vita e carriera: è stato allestito un altare ai piedi del monumento ai caduti e la bara posta al centro del piazzale, accerchiata dai militari della Guardia di Finanza, dalla sua famiglia e da tutti gli amici e conoscenti che, già un’ora prima, avevano raggiunto la riva.

Molti i presenti. Il presidente del Coni Malagò con il segretario generale Carlo Mornati, il sottosegretario di Stato con delega allo sport Valentina Vezzali, il presidente della Federazione Italiana Canottaggio Giuseppe Abbagnale e Antonio Rossi, sottosegretario ai Grandi eventi sportivi della Regione Lombardia, a sua volta un grande della canoa.

Presenti, naturalmente, anche alti gradi della Guardia di Finanza di cui Filippo faceva parte e dei Carabinieri, oltre ad altre personalità del mondo sportivo lombardo e non. Sulla bara di Mondelli sono stati posizionati fiori tricolore insieme alla bandiera italiana che Pippo ha rappresentato portando, palata dopo palata, la barca azzurra sul tetto del mondo, ma anche il suo berretto di finanziere e la maglia.

La famiglia, attraverso la voce di don Giovanni Illia che ha celebrato la funzione, ha voluto ringraziare tutti i presenti per la vicinanza manifestata in questi giorni, in particolare la gratitudine per tutti coloro che si sono prodigati nelle cure e gli hanno permesso di affrontare con grande forza, dignità, tenacia e coraggio quest’ultimo passaggio della sua vita terrena. (Daniela Colombo)

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