Movida e mascherina obbligatoria
«Faremo rispettare la legge»

Como: pochi avventori ieri sera tra i tavoli di piazza Volta. L’assessore: «Ancora controlli sui bar e i locali del centro»

La mascherina all’aperto torna obbligatoria, ma ieri sera in centro non c’era molto movimento. In piazza Volta, considerata uno dei luoghi più animati della città, intorno alle 18.30 c’erano solo alcuni avventori seduti composti ai tavolini dei locali.

Niente folle o assembramenti. Vero è che al lunedì, per giunta in un solitario 17 agosto post Covid senza stranieri, non c’era da aspettarsi fotografie troppo allarmanti. «L’obbligo della mascherina all’aperto in Lombardia esiste ancora dove il mantenimento del distanziamento è difficile – commenta l’assessore alla sicurezza Elena Negretti – quindi dal mio punto di vista non dovrebbe cambiare molto con la nuova ordinanza del governo. Comunque sia, sul tema abbiamo sempre cercato di rimanere vigili, in particolare nei luoghi dove è noto che c’è più vita e svago. Mi riferisco proprio a piazza Volta. Con controlli sui gestori dei bar e dei locali e sui comportamenti dei cittadini e dei visitatori. Insieme a tutte le forze dell’ordine. L’obiettivo resta quello di contenere la diffusione del virus». Alcuni locali in piazza Volta sono anche stati duramente sanzionati.

Ma quali sono in città come recita l’ordinanza « le piazze, gli slarghi e le vie» dove si formano più assembramenti? «Di sicuro piazza Volta è la zona più calda – dice il comandante della polizia locale Donatello Ghezzo – ma anche viale Geno e i dintorni della funicolare. Aggiungerei piazza Mazzini. A mio parere meno piazza del Duomo per conformazione e tipologia dei servizi e meno anche piazza Cavour per spazi e ampiezza. Alla luce della nuova ordinanza i controlli comunque proseguiranno anche con intensità maggiore. Sono già stati eseguiti sugli esercenti, in materia di tavoli, norme igieniche e distanze. Continueranno anche sulle mascherine. A riguardo però è meno facile sanzionare l’atteggiamento scorretto del singolo cittadino, quindi sul corretto uso dei dispositivi di sicurezza, rispetto alle norme inerenti bar e negozi».

Perché è più difficile per gli agenti cogliere sul fatto la persona che tiene solo sul mento la mascherina, è un controllo che espone a contestazioni e ricorsi, quando i tavolini dei locali sono più complicato da spostare al volo. Inoltre gli operatori di polizia per controllare la grande massa di persone e i loro comportamenti dovrebbero essere occhi quasi ovunque. Quanto alle discoteche in città non sono mai ripartite dai tempi del lockdown. L’ex Made ora Libe Winter club in mancanza di spazi esterni, mentre il Pura Vida al Tempio ha sempre riferito di non organizzare eventi se non degustazioni e dj set senza pista.
S. Bac.

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