Ora è corsa al posto da bidello
Le domande verso quota mille

La pubblicazione lunedì, si fa tutto online senza bisogno di carta - Stipendio da mille euro (netti) al mese. Il sindacato: tante richieste di informazioni

Como

Un po’ è l’idea del posto fisso, rassicurante come non mai in un momento tanto complicato come questo. Un po’ è anche la consapevolezza che, alla fine, non si sa mai come possano andare le cose nella vita, e avere un piede in più scarpe non è malaccio. Insomma, al netto delle motivazioni personali di ognuno, nelle ultime settimane tantissime persone hanno contattato i sindacati chiedendo informazioni sull’uscita del bando per iscriversi, per la prima volta, alle graduatorie d’istituto per il personale non docente. Per diventare, quindi i “bidelli” (come venivano chiamati una volta), gli amministrativi e i tecnici scolastici del domani.

«Noi abbiamo ricevuto parecchie richieste – conferma Gerardo Salvo, segretario provinciale della Uil Scuola – per dare un’idea, tre anni fa, i nostri uffici avevano compilato mille domande. Credo saremo sullo stesso ordine di grandezza».

Studenti, disoccupati, ma in generale persone che, visto il periodo, preferiscono tenersi aperte ogni possibilità e non disdegnerebbero di finire negli elenchi degli istituti ed essere così chiamati per periodi più o meno lunghi.

Se nulla cambia, il bando dovrebbe essere pubblicato proprio lunedì prossimo: c’era l’ipotesi di uno slittamento, ma al momento pare confermata la data del 1 febbraio. «La procedura sarà online – aggiunge Salvo – non si dovrà più presentare la domanda cartacea». Per avere un’idea, lo stipendio base di un collaboratore scolastico è di 1.294 euro lordi al mese, circa mille euro netti, cioè quasi 15.532 euro l’anno.

Un assistente amministrativo di prima fascia, cioè con anzianità di servizio da 0 a 8 anni, guadagna circa 1.450 euro al mese (tra i 1.150 e i 1.250 euro netti), che all’anno corrispondono a 17.397 euro. Stesso discorso per un assistente tecnico.

«Oggi, come non mai, c’è bisogno di personale non docente e l’abbiamo ribadito nel presidio organizzato fuori dall’ufficio scolastico regionale – conclude Salvo – basti guardare i turni decisi per riportare in presenza il 50% dei ragazzi. Con una situazione simile, ci vorrebbe il doppio del personale. E, a differenza delle liste vuote dei docenti, quelle degli ata sono piene. Se il Miur desse il via libera, si potrebbe “pescare” senza problemi».

Per entrare a far parte del personale Ata occorre superare appositi concorsi, banditi periodicamente. Si tratta di selezioni pubbliche per soli titoli, cioè non sono previste prove concorsuali ma vengono valutati esclusivamente i titoli culturali (i titoli di studio e le qualifiche) e di servizio. In sostanza, per entrare in graduatoria, basta possedere i requisiti richiesti e fare domanda. Fa eccezione il concorso per i posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi, che prevede anche l’esame.

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