Ospedale di Erba, cresce l’allarme medici: «Mancano ginecologi e cardiologi»

Sanità Ultimi due giorni per iscriversi al concorso: servono cinque dottori a tempo indeterminato. Maggioni: «Specializzandi verso le grandi strutture, mentre gli infermieri scelgono la Svizzera»

«Restano due giorni per iscriversi ai nostri concorsi, cerchiamo cardiologi e ginecologi. Abbiamo un grande bisogno di specialisti, trovarli è sempre di più difficile per le strutture periferiche». Il direttore sanitario dell’ospedale Fatebenefratelli, Pierpaolo Maggioni, guarda al termine del 28 maggio - l’ultima data utile per candidarsi a un posto in reparto - senza troppe illusioni: se assumere infermieri è un’impresa, ora è allarme anche sul fronte dei medici.

Ieri La Provincia ha dato conto delle grosse difficoltà incontrate da Ats Insubria per assumere medici di medicina generale da distribuire sul territorio: ci sono 110 posti da riempire, al concorso hanno partecipato in 30 e solo 7 hanno accettato l’incarico (uno di questi verrà dislocato proprio a Erba). Nelle stesse ore, il Fatebenefratelli ha rilanciato sulle sue pagine social il doppio concorso che prevede l’assunzione a tempo indeterminato di tre cardiologi e due ginecologi da inserire in reparto: le candidature si possono inviare fino a domani, 28 maggio.

Le difficoltà

I conti si faranno alla fine, ma il direttore sanitario non è troppo ottimista. Da mesi si parla di quanto sia difficile, per ospedali e Rsa del Comasco, reclutare nuovi infermieri: queste figure professionali sono sempre più attratte Svizzera, che offre contratti più remunerativi. Sul fronte ospedaliero, ospedali periferici come quello di Erba scontano invece la concorrenza della grandi strutture di Milano, a partire da quelle legate al mondo universitario.

«Degli infermieri si è parlato moltissimo - dice Maggioni - ma ormai anche con i medici si fa una fatica incredibile ad assumere: gli specialisti non si trovano». Un’ipotesi, per il direttore sanitario, è che ospedali periferici come quello di Erba siano meno attrattivi rispetto alle grandi città, dove i medici già formati ed esperti hanno maggiori possibilità di svolgere anche la libera professione: chi decide di cambiare sede di lavoro, difficilmente passa dalla grande alla piccola città.

Concorrenza

I concorsi erbesi sono aperti anche agli specializzandi.

«Anche su questo fronte si sente forte la concorrenza dei centri più grandi e in particolare degli ospedali che hanno legami diretti con le Università, tendono ad assorbire loro gli specializzandi. In questo modo si creano dei legami professionali che portano poi queste strutture ad assumere immediatamente lo stesso specializzando una volta che si è specializzato». Gli ospedali più piccoli e decentrati rischiano di essere tagliati fuori.

Tra cardiologi e ginecologi, è difficile dire in quale ambito sia più difficile trovare forze fresche: «Le difficoltà sono molto simili. Escono pochi medici dalle scuole di specializzazione e quei pochi che escono, come ho spiegato, sono di fatto già “prenotati” da grandi strutture come il Niguarda o il Fatebenefratelli Sacco di Milano. Bisogna però continuare a insistere, le assunzioni sono determinanti per mantenere dei reparti di ottimo livello».

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