Passeggiata per Sturn,
il cane ucciso in Svizzera
perché abbaiava troppo

Adottato dal canile di Erba e poi soppresso Iniziativa di due deputate ticinesi per vietare la pratica dell’eutanasia per gli animali da compagnia

Una passeggiata per ricordare Sturn, il cane adottato e poco dopo soppresso perché abbaiava troppo.

Ma soprattutto per chiedere di modificare la legge federale svizzera, che oggi permette di sottoporre a eutanasia anche animali da compagnia sani. Perché la morte di Sturn, che ha destato unanime condanna, è stata un atto legittimo da parte della sua proprietaria, secondo la normativa elvetica.

Le adesioni

Così due deputate del gran Consiglio ticinese, Sabrina Aldi e Tamara Merlo, hanno deciso di organizzare per sabato a Lugano, al parco Ciani, questo appuntamento per cercare di modificarla. E’ stata lanciata anche una petizione online, su change.org, a sostegno dell’iniziativa cantonale presentata in parlamento dalle due deputate, che ha raccolto oltre 28mila adesioni. La vicenda era emersa alla fine di luglio, portata alla luce da Gli Amici del Randagio, associazione che gestisce il canile di Erba – che verrà intitolato proprio a Sturn - e quello di Mariano Comense.

I volontari avevano espresso in un post su Facebook la propria profonda amarezza dopo aver scoperto che una donna residente in Svizzera che aveva adottato a Erba Sturn, cane giovane e bello ma purtroppo cieco e sordo, e aveva deciso dopo solo pochi giorni di sottoporlo a eutanasia per problemi di quiete pubblica, senza che il cane fosse malato, ovvero perché abbaiava troppo.

Un gesto vissuto come un terribile tradimento anche nei loro confronti, poiché questa aveva a lungo frequentato la struttura come volontaria, mostrando di aver creato un legame con l’animale, da qui la decisione di permettere eccezionalmente l’adozione in Svizzera. E perché l’azione era stata attuata senza chiedere loro di andare a riprenderlo.

Un “tradimento”

La notizia aveva destato reazioni molto forti sui social, portando a un vero e proprio linciaggio nei confronti della donna e a violente critiche anche verso gli stessi Amici del Randagio, spingendoli a condividere un altro messaggio: «Chiunque potrà fare le proprie considerazioni e sarà libero di avere la propria opinione, ma, per rispetto a Sturn, auspichiamo la conclusione di tutte le polemiche sterili e l’inutile violenza mediatica che si è abbattuta su questa tragica vicenda».

Ma ci sono anche state reazioni costruttive, come quella di sabato. La passeggiata ha di fatto sostituito “Lugano a quattro zampe”, manifestazione che dal 2014 riunisce gli amanti dei cani all’interno del Parco Ciani e che ha dovuto quest’anno passare la mano a causa del Covid-19, ed è diventata una richiesta corale a favore dei diritti degli animali e in ricordo di Sturn. Nel corso dell’evento è stato infatti possibile firmare la petizione per modificare la legge ticinese e far sì che non ci siano più altri casi come questo.n 

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