Piscina di Muggiò chiusa ancora a lungo
L’idea: coprire quella della Como Nuoto

Il via libera al progetto dei privati non consentirà nessuna riapertura. Il Comune convoca le società sportive. Per Villa Geno ipotesi per un utilizzo prolungato

Il via libera della giunta al progetto dei privati per la realizzazione di una nuova piscina a Muggiò non risolve, almeno per i prossimi due anni, il problema della mancanza di una vasca per gli atleti. Quella di Casate non va bene e per tutta l’estate chiuderà anche la Sinigaglia, dove devono essere effettuati lavori per il rifacimento della vasca dopo il distacco di diverse tessere dei mosaici oltre al problema dei parapetti sulle piattaforme per i tuffi finiti al centro di carteggi tra Comune, Soprintendenza e Ats.

Spazi difficili da trovare

Di certo c’è che il pensiero di poter finalmente avere un impianto nuovo di zecca, utilizzabile anche per competizioni nazionali e internazionali rende in parte meno amara la necessità di trovare alternative, non proprio vicine a casa. Lunedì mattina le società sportive attive nel nuoto come la Como Nuoto, Pallanuoto Como, Osha Asp e Ice Club sono state convocate a Palazzo Cernezzi dall’assessore allo Sport Marco Galli per parlare del nuovo progetto e per capire se ci sono richieste specifiche.

Intanto la Como Nuoto si sta muovendo a 360 gradi per trovare soluzioni per i prossimi due anni e, tra le ipotesi, c’è anche quella di una copertura provvisoria della vasca di viale Geno in modo da poter utilizzare l’impianto per un periodo di tempo prolungato. «Stiamo valutando e pensando a tutte le possibilità - conferma il presidente Mario Bulgheroni - ma si tratta solo di un’idea suggestiva anche perché parliamo di un’area vincolata, esposta al vento e, quindi, non è così facile, ma stiamo facendo degli approfondimenti in modo da poter valutare costi e benefici». Si dovrebbe comunque trattare di una soluzione temporanea per un massimo di 150 giorni l’anno e, comunque, servirebbero autorizzazioni e un iter burocratico non certo breve.

«Quest’anno - prosegue il presidente della Como Nuoto - i nostri ragazzi sono andati a Legnano e Lentate con costi straordinari. Bus, mezzi e chi più ne ha più ne metta, senza contare che per una corsia da 50 metri dai 10 euro di Muggiò siamo arrivati a 30 euro. Ci siamo messi in lista per Cantù, c’è Chiasso ma nessuno sa se si potrà andare. Insomma, davanti abbiamo due anni particolarmente difficili che seguono quelli che abbiamo già dovuto affrontare. La speranza è quella di avere poi una struttura finalmente all’altezza».

Il piano dei privati richiederà un anno di tempo per le procedure burocratiche e poi altri dodici mesi di lavori (quindi se ne riparla nel 2023).

Tre vasche: da 50, 25 e 10 metri

Sono previste tre vasche: una da 50 metri olimpionica (divisibile però in due da 25 nel caso di alcune competizioni a vasca corta, che prevedono anche la piscina per il riscaldamento), una da 25 metri e una da 10. Inoltre il progetto comprende il rifacimento degli spogliatoi, delle docce, passando per i locali adibiti a pronto soccorso a quelli per il personale di gara durante le competizioni e arrivando alla segreteria, alla direzione e all’area commerciale di 71 metri quadrati con bar e negozio. Sistemazione completa di infissi, impianti, della tribuna e del piano superiore dove saranno ricavati spazi per le società sportive. E manutenzione a carico dei privati per vent’anni. G. Ron.

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