Porlezza: «Preleva e dacci i contanti»
Arrestata coppia di fidanzatini

La giovane vittima è riuscita a chiamare i carabinieri

Uno è un ragazzo buono, timido e “fragile”. L’altro è già stato denunciato per problemi di droga, per aver aggredito a bastonate e spedito in ospedale un carabiniere in pensione e perché sospettato di aver partecipato al furto di una Ktm.

Insomma: uno è la vittima perfetta dei bulli. L’altro ha il “phisique du role” del classico bullo. I carabinieri della stazione di Porlezza hanno fatto scattare le manette ai polsi di un ventenne già noto in paese e della fidanzata, trascinata pure lei in una storia che - per dirla con l’atto d’accusa di carabinieri e Procura - la si può sintetizzare in due parole: tentata estorsione. Con questa accusa sono finiti in carcere un giovane di origini turche residente a Porlezza, e una coetanea nonché fidanzata, residente a Valsolda.

Secondo i carabinieri lui avrebbe preso di mira un ragazzo del paese, un giovane considerato “fragile” e talvolta anche timoroso. In attesa di comprendere se le strade dei due si fossero già incrociate prima (è il sospetto che hanno gli inquirenti, visto che la madre ha confermato che da qualche tempo dal conto del figlio si verificavano prelievi strani), l’accusa per ora punta i riflettori sulla giornata di sabato. Quando ha incontrato il ragazzo lo avrebbe minacciato e terrorizzato costringendolo a recarsi allo sportello bancomat per prelevare dei contanti e consegnarglieli.Il piano del giovane turco, però, si è inceppato così come lo sportello stesso della sede di Porlezza della Banca Popolare di Sondrio. Infatti all’atto del prelievo la tessera è stata bloccata e ritirata dal bancomat.

Anziché rinunciare, l’arrestato - sempre stando l’accusa - avrebbe costretto il ragazzo ad aspettare con lui e con la fidanzata l’apertura degli uffici per presentarsi a reclamare indietro la tessera e poter così procedere al prelievo (con contestuale versamento al giovane ora in cella al Bassone). E così, all’apertura della banca, il ragazzo è entrato mentre all’esterno l’accusato e la fidanzata lo stavano aspettando. Una volta alla presenza dei bancari, però, il giovane ha deciso si sparigliare le carte: «Potete chiamare i carabinieri, per favore?» ha chiesto agli impiegati. Al telefono il giovane ha spiegato quanto stava accadendo, ha dato l’identità dei due giovani che i militari della stazione di Porlezza hanno trovato al loro arrivo all’esterno dello sportello. Da qui l’arresto. E l’1 settembre l’interrogatorio davanti al giudice.
(P.Mor.)

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