Rapine, minacce e spari
In quattro sotto accusa

L’inchiestaChiusa l’indagine su cinque colpi a segno Traditi per aver usato l’auto della compagna di uno di loro

Como

Rapina e spari contro il benzinaio. Minacce di morte all’orefice. Assalto a mano armata in due supermercati. E pure una puntatina fuori confine, per svaligiare un altro benzinaio. La Procura di Como ha chiuso l’inchiesta a carico dei quattro presunti rapinatori protagonisti, secondo l’accusa, di cinque rapine messe a segno in meno di tre mesi tra gennaio e marzo dello scorso anno.

Il pubblico ministero, Mariano Fadda, ha notificato l’avviso di conclusione indagini a Gabriele Muscarella, 41 anni residente a Camerlata, l’autista del commando di rapinatori; Suat Densiz, 35 anni, lui pure residente in città; il 27enne georgiano Irakli Gamkrelidze, con casa a Ponte Chiasso; infine Roberto Cossu, 48 anni, ex guardia giurata, arrestato dai carabinieri di Como in Sardegna con l’accusa di avere preso parte con il resto della banda a una rapina ai danni del distributore Ip di via del Dos, e con il sospetto che sia stato proprio lui a sparare durante la fuga per far desistere il benzinaio derubato dall’inseguirli.

L’inchiesta dei carabinieri del nucleo investigativo e del reparto operativo era scattata subito dopo l’assalto del 6 febbraio scorso. In quattro avevano fatto irruzione all’interno del bar del distributore Ip di via Del Dos, minacciato il dipendente presente, legato sul retro ed erano fuggiti con l’incasso. Il benzinaio si era però liberato e, uscito in strada, ha visto fuggire i rapinatori a bordo di una Dacia Sandero. Proprio quest’auto ha segnato il punto di svolta dell’inchiesta.

Infatti gli investigatori erano riusciti, grazie alle immagini delle telecamere, a risalire alla targa della vettura e avevano scoperto che era di proprietà di una donna residente a Prestino. La donna era la convivente di Gabriele Muscarella. I militari si sono quindi messi a monitorare gli spostamenti del sospettato, oltre alle sue frequentazioni. E il 6 marzo erano intervenuti per far scattare la trappola, subito dopo la rapina messa a segno all’interno della gioielleria di via Adamo Del Pero, quando l’anziano titolare venne minacciato da uno dei malviventi armato di coltello: «Fermo o ti buco la pancia».

L’indagine ha permesso di risalire a cinque colpi complessivi (Muscarella accusato “solo” di quattro, Cossu “solo” di quello al distributore Ip). Il primo risale al 10 gennaio a Beregazzo con Figliaro, ai danni del supermercato “Di Più”, quando secondo la ricostruzione, furono Densiz e lo stesso Muscarella, entrambi con il volto coperto da un passamontagna, a irrompere nel locale, il solo Densiz armato di coltello: il colpo fruttò un migliaio di euro in contanti.

La seconda rapina è quella al distributore Ip. La terza risale al 14 febbraio, ai danni del Gran Mercato di via D’Annunzio, a Prestino. Nell’occasione a Densiz si era unito anche Gamkrelidze, entrambi armati con coltelli da sub. Bottino 3800 euro. Quarta rapina il 27 febbraio oltre il confine dello Stato, ai danni di un distributore di benzina di Vacallo. Infine il colpo alla gioielleria del centro.

Dei quattro indagati, il solo Muscarella - difeso dall’avvocato Simone Gatto - ha già formalizzato un’istanza di patteggiamento con l’ok della Procura: 4 anni di carcere per quattro rapine più l’accusa di sequestro di persona. L’ultima parola spetterà al giudice.n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA