Regina, il giorno della variante
Ma non c’è ancora il piano anti caos

Tremezzina: trascorso il termine di inizio marzo, sindaci in attesa della chiamata in Prefettura. Intanto tra due settimane riparte la stagione turistica con l’apertura delle strutture alberghiere

Per monitorare da maggio a ottobre le strettoie della Regina 12 ore al giorno - dalle 7 (l’ora dei pendolari) alle 19 - occorreranno 97 mila euro.

In attesa che il prefetto Ignazio Coccia riconvochi a Palazzo di Governo il summit per definire le misure anti-caos viabilistico - indirizzate in particolare a mezzi pesanti e bus turistici - va delineandosi il quadro economico relativo al controllo dei quattro chilometri di statale da Colonno e Lenno, affidato agli osservatori del traffico.

La lettera di cinque sindaci aveva parlato di misure da adottare (stop in base alle fasce orarie ai bus turistici e dalle 6 alle 22 agli autoarticolati) dal 1° marzo, ma l’emergenza Coronavirus - con lo slittamento a data da destinarsi del summit a Palazzo di Governo - ha rimandato la decisione definitiva.

Monitoraggio

Monitorare le strettoie dalle 7 alle 19 significherebbe ad oggi sbloccare l’impasse che vede sindaci (al netto di Griante) da una parte e buona parte delle Associazioni di categoria dall’altra.

A Palazzo di Governo potrebbe approdare anche il “piano b” che prevede il monitoraggio delle strettoie 10 ore al giorno, con l’esclusione della fascia tra le 13 e le 15. Soluzione che consentirebbe di risparmiare circa 16 mila euro portano il computo totale a 81 mila euro. Di certo si tratta di un impegno importante, considerato si sta ragionando su un controllo delle strettoie su un arco temporale di 24 settimane, sempre tenendo nelle debite proporzioni gli sviluppi e le ripercussioni - anche in ambito turistico - dell’emergenza Coronavirus.

L’impressione è che il “tema Regina” non approderà a Palazzo di governo prima del 16 marzo. Dunque c’è tutto il tempo per trovare un accordo o comunque una posizione comune almeno tra i vari amministratori. Il tema - nonostante il quadro internazionale particolarmente complesso, con la stagione turistica che vivrà un mese di marzo di grande fibrillazione (anche Lufthansa dopo American Airlines e Delta Airline ha deciso di ridurre “la capacità dei voli verso l’Italia”) - resta di grande attualità.

Questa volta, dunque, potrebbero davvero arrivare “buone nuove” sul futuro di questa porzione di territorio prima da Roma che da Como, considerato che oggi a mezzogiorno in punto scade il termine per la presentazione delle richieste di partecipazione alla gara da 469 milioni di euro (iva esclusa) relativa alla realizzazione della variante della Tremezzina.

Gara internazionale

Di sicuro - questo il dato certo - si tratta di un appalto molto ambito, pertanto - come riportato domenica dal nostro giornale - potrebbe davvero profilarsi una gara internazionale per realizzare quest’opera che un intero territorio attende da tempo immemore.

Una volta valutati i requisiti della o delle richieste di partecipazione, si passerà alla “fase due”, quella più delicata, relativa al “progetto offerta” in cui si dovranno mettere nero su bianco tutte le migliorie in vista della progettazione esecutiva, all’interno della quale in cinque mesi finalmente la variante della Tremezzina prenderà la sua connotazione definitiva.

In questi cinque mesi saranno gli studi professionali a fare la differenza, cercando di mettere al loro posto tutti i tasselli, così da agevolare l’impresa o l’associazione di imprese che si aggiudicherà l’appalto.

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