Regione: «Con il pass visite ai malati»
Ma a Como serve ancora l’ok dei primari

La priorità assoluta rimane ancora quella di contrastare il rischio di un contagio - Il direttore sanitario dell’Asst Lariana: «Regolamentare e autorizzare comunque gli accessi»

Visite ai parenti in ospedale, anche la Regione apre i reparti grazie al Green pass, ma l’Asst Lariana continua a preferire la prudenza.

La giunta regionale nella seduta della scorsa settimana ha dato ulteriori indicazioni circa gli accessi nei nosocomi, da parte del personale, che come noto deve essere obbligatoriamente vaccinato, ma anche dei comuni cittadini.

Intanto «è consentito stare nelle sale d’attesa dei pronto soccorsi nonché nei reparti per visite ed esami agli accompagnatori dei pazienti non affetti da Covid muniti di Green pass o del riconoscimento della disabilità grave». Niente visite invece ai positivi salvo in casi di fine vita. L’interesse dei cittadini si concentra soprattutto sulle visite ai parenti malati ricoverati.

«Per le visite là dove autorizzate – si legge sempre nel documento – la direzione sanitaria deve definire: le fasce orarie degli accessi (di norma solo diurne), la loro durata (possibilmente sino a 45 minuti), la loro frequenza e il numero dei visitatori ammessi contemporaneamente per ciascun paziente (di norma massimo uno). Onde evitare affollamenti che risulterebbero di difficile gestione da parte degli operatori nel rispetto delle regole di precauzione, gli accessi dei visitatori non devono necessariamente intendersi liberi nelle fasce orarie per le visite». Nonostante questa nuova delibera per gli ospedali pubblici comaschi però la priorità resta quella di tenere a distanza il contagio. «Alla luce delle nuove indicazioni e dei dati epidemiologici relativi alle ultime settimane - osserva il direttore sanitario dell’Asst Lariana, Matteo Soccio - lavoreremo per assicurare ulteriormente l’accesso in ospedale dei soggetti esterni, in particolare dei familiari dei degenti. Per evitare affollamenti nelle stanze, che risulterebbero pericolosi per i pazienti, gli accessi, come già avviene ora, dovranno comunque continuare ad essere regolamentati ed autorizzati dal primario del reparto di degenza o da un suo delegato». Ospedali come Sant’Anna e Sant’Antonio Abate non sono sigillati, ma per entrare a salutare il proprio caro di fatto bisogna chiedere prima il permesso e non sempre lo si ottiene o si riesce ad avere una risposta.

Un precedente via libera al ritorno dei parenti nelle camere degli ospedali, sempre con le dovute precauzioni e il Green pass, era stato autorizzato a livello statale, ma lasciando responsabilità e discrezione alle singole direzioni sanitarie. Infatti il Valduce da settembre ha aperto degli orari di visita con il Green pass, come già ha fatto Villa Aprica. A lungo i familiari si sono molto lamentati perfino rivolgendosi alle forze dell’ordine per l’impossibilità di vedere e fare visita ai loro cari ricoverati. E’ umanamente difficile stare lontani da genitori e figli, mogli e mariti che soffrono. C’è addirittura chi teme di non rivedere più la persona amata una volta entrata in ospedale. Gli accessi nei presidi dell’Asst Lariana non sono impossibili, ma come detto sono comunque vincolati a accordi da prendere singolarmente con i primari, pur guardando con maggiore attenzione ai casi più delicati e agli affetti più stretti.

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