Rientri dall’estero, test (quasi) impossibili
I tempi per gli esami sono più lunghi

Non bastano le 48 ore indicate da Ats per riuscire a effettuare il tampone, numero verde incontattabile - Un’alternativa la offre il Valduce, dove al prezzo di 86 euro si ottiene un risultato entro le successive 72 ore

Caos tamponi per chi rientra dalle vacanze in Spagna, Croazia, Malta e Grecia. È impossibile farlo entro le 48 ore dal rientro, soprattutto se si è rientrati nel week end di Ferragosto.

I tempi di risposta di Ats Insubria vanno ben oltre le 48 ore previste, come testimonia l’esperienza di Simone Broggi, rientrato in Italia dalle Isole Baleari nella serata di venerdì 14 agosto.

Saputo dell’ordinanza del 12 agosto, alle 7 della mattina del 14 agosto Broggi aveva già scaricato i moduli per il rientro dal sito Ats Insubria e provveduto ad inviarli all’indirizzo mail preposto: [email protected]. «Venerdì mattina, dopo aver inviato documentazione all’Ats ho chiamato il medico curante che non aveva ancora ricevuto nulla di ufficiale - spiega Broggi – ancor prima di lasciare Minorca mi ero informato per eseguire un tampone privatamente perché non ero molto speranzoso su una chiamata di Ats entro le 48 ore. Speravo mi facessero il tampone a Malpensa, invece nulla».

Il presentimento di tempi molto più lunghi rispetto alle 48 ore decretate era fondato. Infatti, dalla mail della mattina del 14 agosto, la prima risposta da Ats Insubria è arrivata alle 11.46 del 16 agosto, ovvero sono servite 53 ore per mandare una mail in cui si dice: «Buongiorno, la sua richiesta è stata presa in carico. Verrà pertanto contattato tramite cellulare o mail da Asst per l’esecuzione del tampone da noi prenotato in via prioritaria». Ma nessun appuntamento.

«Abbiamo ovviamente proceduto privatamente contattando prima un centro di Milano che chiedeva circa 150 euro per il tampone e poi l’ospedale Valduce che ne chiedeva 86 con un risultato entro le 72 ore – spiega Simone - impossibile contattare il numero verde di Ats Insubria. Al Valduce le suore mi hanno dato appuntamento per lunedì alle 9. Il telefono non smetteva mai di suonare, la suora prendeva richieste in continuazione». Lunedì mattina, nella zona preposta dall’ospedale Valduce per il “drive through”, cioè la possibilità di effettuare il tampone direttamente in auto, c’erano le suore che provvedevano all’accettazione ed al disbrigo delle pratiche, poi il personale medico effettuava il prelievo, ovvero il tampone.

«C’era parecchia gente, una trentina d’auto – commenta Broggi – dopo che sono tornato a casa, verso le 17.45 di lunedì 17 (Broggi era rientrato in Italia alle 19 di venerdì 14 agosto) mi hanno chiamato da Ats per darmi l’appuntamento per la mattina di martedì 18 agosto. Il Valduce mi ha dato il referto, che è negativo, nel pomeriggio di martedì, dopo 28 ore circa dal prelievo. Se avessi atteso i tempi di Ats Insubria avrei avuto appuntamento per il prelievo dopo 72 ore dal rientro, avrei fatto il tampone dopo 96 ore, giusto il doppio delle 48 ore previste, l’esito lo avrei avuto dopo 168 ore, praticamente mi sarei bruciato una settimana di ferie».

Ats ha fatto sapere che potenzierà i test non solo attraverso l’Asst ma anche con punti specifici organizzati da Ats, certo, nessuno si aspettava rientri in Italia così numerosi dai paesi a rischio. E il periodo dei rientri va a sommarsi a quello in cui iniziare a fare i test sierologici al personale scolastico. Si parla di circa 20 mila persone.

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