Sant’Anna, positivo un sanitario
Verifiche nelle sale operatorie

Como: Una dipendente in servizio nel blocco chirurgico dell’ospedale è stata contagiata. Infermieri, medici e personale a casa: «Indossate la mascherine»

Una operatrice sanitaria del Sant’Anna, in servizio presso il blocco operatorio dell’ospedale, è stata contagiata dal Covid-19. Lo hanno scoperto ieri i medici di San Fermo, dopo che avevano inviato ai laboratori di Milano il tampone della donna, che nei giorni scorsi si era ammalata denunciando sintomi tipici del virus.

L’allarme

La notizia del contagio è piombata in ospedale nella tarda mattinata di ieri quando in servizio, nel blocco operatorio del Sant’Anna, vi erano almeno una quarantina di persone. Secondo quanto riferito dall’azienda ospedaliera sono stati attivati i «protocolli di Regione, Ministero e Istituto Superiore della Sanità» in casi analoghi.

Nessuna quarantena per il personale del blocco operatorio, né chiusura - se non temporanea, ieri - delle sale operatorie. Tra infermieri e Oss nell’area dove sono operative ben tredici sale chirurgiche, lavorano non meno di 130 persone. Senza contare i medici e, soprattutto, gli anestesisti, impegnati in questi giorni d’emergenza su più fronti, compreso quello delicato della terapia intensiva.

Le condizioni dell’operatrice sanitaria contagiata, dalle prime informazioni, non sarebbero gravi. Ma è chiaro che la notizia della positività al Coronavirus ha costretto i responsabili sanitari del Sant’Anna a valutare tutta una serie di opzioni: da quella più estrema, ovvero la chiusura di fatto del blocco, è avvenuto ad esempio in un reparto a Le Molinette a Torino, oppure la quarantena per le persone entrate direttamente in contatto con l’operatrice malata o ancora l’immediato tampone a tutto il personale. Alla fine si è deciso di posticipare l’inizio dei tamponi a lunedì prossimo. Il personale, ieri, ha fatto ritorno a casa con l’indicazione di indossare sempre la mascherina chirurgica che, stando alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, è un presidio più che sufficiente affinché una persona potenzialmente positiva al virus non lo trasmetta ad altri.

Quindi tutti regolarmente al lavoro, con l’obbligo (peraltro in vigore da due settimane) di indossare mascherine e presidi di sicurezza per azzerare potenziali rischi per i pazienti, l’indicazione di segnalare immediatamente eventuali sintomi influenzali e con il via dello screening sul Covid-19 che partirà da lunedì prossimo.

L’unico passaggio delicato riguarda la zona degli spogliatoi, quando il personale del blocco operatorio non indossa le mascherine e il rischio contagio è maggiore.

Tutto esaurito

Nel frattempo la situazione in ospedale, in particolar modo al pronto soccorso, si fa sempre più impegnativa. Ogni giorno vengono portate decine di persone che vengono sottoposte a tampone. I posti letto in week surgery e nel reparto di osservazione breve dedicati ai casi sospetti sono saturi. E i turni del personale si fanno sempre più massacranti. Con la speranza che i provvedimenti per il contenimento dell’epidemia contengano, nel nostro territorio, l’emergenza.

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