Scuole, allarme bus per il ritorno in aula
Nessuna corsa in più, capienza dimezzata

Non ci sono i soldi per potenziare il servizio e il numero dei passeggeri è stato ridotto del 50% - I presidi: «Non resta che dividere i ragazzi in turni»

Se mai ci fossero stati dubbi, la riunione di martedì pomeriggio fra i presidi delle superiori, l’azienda dei trasporti e l’amministrazione provinciale ha messo un punto definitivo: per gli studenti, a settembre, non ci saranno corse aggiuntive. Motivo? Non ci sono soldi, bus e autisti a sufficienza per la realizzazione. Anzi, stando alle normative attuali, la capienza totale è ridotta del cinquanta per cento. E già prima della pandemia, i ragazzi viaggiavano stipati.

Quindi, quale sarà lo scenario a settembre? Come sottolineato più volte dai dirigenti scolastici delle superiori cittadine, alle prese con le misurazioni per il rispetto delle norme del distanziamento, il nodo dei trasporti è quello cruciale. Per riuscire a portare tutti gli alunni in classe, evitando le condizioni di sovraffollamento dei bus degli anni passati, sarebbero servite più corse.

Anche il provveditore Roberto Proietto aveva ribadito come obiettivo prioritario per settembre il ritorno in classe dei ragazzi, al netto dei problemi, fra cui quello dei bus.

Ma, considerata la situazione attuale, lo scenario verso cui si sta andando prevederà una rotazione delle classi, fra chi seguirà le lezioni da casa e chi, invece, sarà in aula. Oppure, un’altra strada riguarderebbe lo sdoppiamento della classe: metà in aula e metà da casa. Un’altra ipotesi potrebbe prevedere lo scaglionamento, ma senza corse aggiuntive non tutti i ragazzi potrebbero avere un bus da prendere per andare a scuola.

«Purtroppo non si possono trovare soluzioni differenti perché mancano i numeri – spiega il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca – Forse ci potrebbe esserci un po’ di margine coinvolgendo i privati, ma si riuscirebbe a colmare il dieci per cento, e andrebbero trovate maggiori risorse. Ognuno fa la propria parte: per quanto ci riguarda, per esempio, ci sono gli interventi d’edilizia da realizzare, ma il 90% delle strutture non ha bisogno d’interventi. Da questo punto di vista, la situazione è sotto controllo». Quindi, sulla carta, la grandissima parte delle scuole riuscirebbe a ospitare i ragazzi nei propri spazi in sicurezza. Ma il problema non risolto al momento è come farli arrivare.

«Durante l’incontro – fa sapere Asf – l’azienda ha ribadito la ferma volontà di collaborare a pieno con tutti gli istituti scolastici per fornire un servizio efficiente e di qualità. Per la ripartenza delle scuole a settembre sarà previsto, entro il mese di luglio, un coordinamento fra Agenzia del trasporto pubblico locale, gli istituti e Asf in modo da scaglionare il più possibile gli ingressi degli studenti, evitando così di creare assembramenti sui mezzi, che al momento sono ancora costretti a viaggiare a capienza ridotta. Sarà anche effettuato un costante e preciso monitoraggio dell’affollamento delle corse al fine di intervenire tempestivamente con modifiche mirate per evitare situazioni di disagio per gli utenti».

Toccherà agli autisti e ai controllori la verifica sulla capienza, evitando che fra salite e discese il numero di passeggeri sul bus sia maggiore di quello consentito.

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