Tamponi rapidi, boom per vedere i nonni
Pregliasco: «Ma non diventi una moda»

Tante richieste di effettuare i test veloci - da 45 a 70 euro - per incontrare familiari - Ma le visite sono sconsigliate e non si può uscire dal Comune. Il virologo: «Non danno patentini»

Como

Un tampone rapido prima di andare a pranzo dai nonni. In attesa delle vacanze di Natale molti cittadini sono orientati a fare il test veloce prima di rivedere i parenti, sempre se saranno permesse almeno delle ristrette riunioni di famiglia.

Ma il tampone è una forma di tutela a cui già oggi molti comaschi fanno ricorso anche privatamente a pagamento. È bene comunque ricordare che siamo in zona arancione ed è vietato uscire dal Comune salvo necessità, come è caldamente sconsigliato andare a trovare i nonni. Il ministero della Salute spiega infatti che «gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone. È ammesso recarsi dai nonni solo in caso di estrema necessità, se per esempio entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore o se le persone anziane hanno un bisogno concreto d’aiuto».

Molti bussano al privato

Tuttavia diversi centri privati stanno facendo un numero imponente di tamponi veloci anche in ragione delle visite agli anziani. «Non diventi una moda – commenta il virologo Fabrizio Pregliasco – il tampone rapido non è un patentino d’immunità, non risolve il problema dei contatti. Anche perché dopo l’infezione c’è un margine di tempo che va dalle 24 alle 72 ore nelle quali anche il tampone molecolare tradizionale può non individuare il virus. In più i test rapidi hanno una sensibilità inferiore, intorno al 90% contro il 98% dei tamponi classici e fanno risultare una quota di falsi negativi. Persone che il test valuta come negative e che, invece, sono contagiate e contagiose. Questi test data la rapidità sono comunque preziosi sulle grandi masse, come primo screening, ma non sono un lasciapassare».

Al Cab Polidiagnostico, tra Merone, Erba e Barzanò per 45 euro c’è la fila. I tempi d’attesa non sono lunghi visto che il tampone rapido offre un risultato in venti minuti senza andare in laboratorio. Al centro Salus di Maslianico a causa dell’elevata richiesta le prenotazioni sono solo online, su whatsapp offrono un test a 70 euro. Niente test rapidi invece al Valduce e da Synlab. Anche l’ospedale di Erba offre il servizio a 35 euro

Comuni e cooperative

Ci sono però dei privati, singoli sanitari, che propongono ai cittadini il test a casa. Diverse aziende hanno comprato degli stock. Anche alcuni Comuni si sono organizzati per fare i test rapidi, per esempio ad Olgiate. Non è invece possibile fare i tamponi veloci in farmacia e solo alcuni medici di famiglia hanno dato la loro adesione, per esempio ad Appiano, grazie ad una cooperativa, tramite però prescrizione. «Siamo in una fase di calo e stiamo superando il picco, il plateau – dice ancora Pregliasco – dunque nelle prossime settimane vedremo dei miglioramenti. Ma dobbiamo insistere con l’isolamento e le misure anti contagio. Le immagini che abbiamo visto in molte città alla riapertura dei negozi non entusiasmano.Temo che passato il Natale il contagio risalirà». Punto e a capo insomma.

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