Traffico impazzito, il Comune si arrende
«Non possiamo vietare questi cantieri»

Strade«Non sono lavori nostri e hanno il diritto di farli. Cerchiamo di evitare che si sommino» - L’assessore Gervasoni: «Molta più gente si muove in auto e non accade solo nella nostra città»

Como

Traffico e cantieri, il Comune prova a difendersi e dice: «Non possiamo vietare alcuni cantieri».

A fronte delle eterne code e delle lunghe file di auto su buona parte delle arterie cittadine - scenario che si ripete da giorni - sono arrivate critiche contro l’amministrazione comunale circa la programmazione dei lavori stradali. «Intanto è chiaro che quest’anno alla ripresa della scuola e delle attività lavorative – ragiona l’assessore alla mobilità e ai lavori pubblici Pierangelo Gervasoni – la situazione sulle strade è peggiore rispetto a prima del Covid. Temo che i cittadini dopo la pandemia si muovano di più in auto e meno con i mezzi pubblici. Si tratta di un problema generalizzato».

Poi, ammette Gervasoni, è vero che basta un birillo messo in convalle per paralizzare mezza città. Ma il settore Reti e strade non ci sta ad incassare il colpo. Il cantiere di via Paoli ha creato parecchi problemi anche ieri e verrà accelerato oggi per arrivar prima al termine della strada, il Comune si dice impegnato ogni giorno nella gestione dei lavori in città. «Molti dei cantieri non riguardano il Comune, ma sono lavori privati – spiega il dirigente Ciro Di Bartolo – è pacifico che non possiamo bloccare cantieri che rispettano le regole a hanno dei contratti firmati e il diritto a procedere. Se in via Recchi, dove pure qualche coda s’è formata, c’è l’ok per ristrutturare una casa dobbiamo prenderne atto. Possiamo sì verificare le prescrizioni, evitare accavallamenti nelle giornate sensibili, ad esempio durante le partite del Como. Nulla invece possiamo fare a fronte di guasti o perdite, come successo mercoledì in via Milano e come successo ieri in via Sant’Abbondio».

Palazzo Cernezzi aveva anche riunito ditte e aziende nei mesi scorsi per dialogare e organizzare al meglio i cantieri. «Diverse grandi aziende quest’anno hanno incassato partite molto importanti per investire sul territorio – dice Di Bartolo – mi riferisco per esempio alla fibra, ma anche al comparto dell’energia. Queste realtà devono effettuare i lavori entro certe scadenze con dei codici che autorizzano a portare a termine opere e migliorie per la città di Como. In tal caso non possiamo dire di no, possiamo però cercare di non sovrapporre cantieri a cantieri. Siamo consapevoli dei disguidi, ma abbiamo la presunzione di provare a svolgere al meglio il nostro ruolo». A breve, entro ottobre, occorre concludere in città il piano degli asfalti. Ma si cercano anche possibili soluzioni. Per esempio sul semaforo pedonale che a Tavernola impatta sul traffico il Comune ha impedito la svolta in via Spartaco, a breve poserà i cartelli come tentativo per far scorrere meglio le auto. A San Rocco il settore conferma i lavori in notturna per il rondò. Ancora invece non scioglie il nodo via Borgovico, dove a luglio sono stati sospesi i cantieri per le opere idrauliche che avevano mandato in tilt il traffico di mezza città. «Bisogna farli a breve – dice Di Bartolo – con ogni cautela, dopo dei sondaggi notturni, ma vanno fatti».

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