Trasporto, possibile arrivo di nuovi bus
«Ci sono i soldi per affittarli dai privati»

Nonostante le soglie di capienza ridotte, resta il problema del sovraffollamento - La Regione mette a disposizione nuovi fondi: «Pronti a coinvolgere i pullman turistici»

Mentre si studiano soluzioni per implementare smart working e didattica a distanza nelle scuole, quello del trasporto pubblico resta un nodo ancora da sciogliere.

I mezzi sono classificati come luoghi ad alto rischio di contagio perché chiusi e spesso soggetti a sovraffollamento.

La soglia massima di capienza è fissata all’80% (nonostante qualche malumore del Comitato Tecnico Scientifico) ma, anche nella nostra provincia, sono state di recente segnalate situazioni di superamento di questo limite, soprattutto sugli autobus che portano gli studenti a scuola. Non ha senso, hanno lamentato gli stessi studenti, mantenere il distanziamento durante la lezione e all’interno dell’edificio scolastico, se poi a bordo si sta ammassati. Il problema è percepito da Regione Lombardia e dal Governo (con il ministro della Salute, Speranza, che ha definito il trasporto pubblico urbano «un tema vero»).

Le soluzioni sono due: o si riducono gli spostamenti o si incrementa il servizio di trasporto. «Noi cerchiamo di monitorare tutte le corse e verificare che non vi siano criticità - ha dichiarato Angelo Colzani, presidente dell’Agenzia Tpl (trasporto pubblico locale) -. Gli autisti si preoccupano di contare le persone che salgono sul mezzo per evitare assembramenti: purtroppo non è una verifica sempre facile nell’ambito del servizio urbano, lì tanti posti sono in piedi. Sul fronte scuole, la mia raccomandazione è una sola: invito in particolare i presidi a proseguire nel dialogo con noi e a comunicarci tutti gli orari di ingresso in classe degli alunni. Cosi facendo, se dovesse essere previsto uno scaglionamento, noi riusciamo a riprogrammare meglio, a nostra volta, gli schemi orari delle varie linee. Se poi l’autobus è troppo pieno, ci accordiamo con Asf per predisporne altri, magari non per l’intero percorso, ma solo per un tratto. Qualche aspetto di preoccupazione è emerso sui tragitti dell’alto lago, ne teniamo conto per intervenire in modo tempestivo. Siamo aperti al confronto, l’obiettivo comune deve essere quello di realizzare sinergie, collaborare insieme». Emerge inoltre l’ipotesi, peraltro già ventilata tra le file del Ministero dei Trasporti, di coinvolgere le aziende private che affittano pullman turistici e chiedere loro di mettersi a disposizione ed effettuare servizio di linea. «Ci stiamo lavorando - sottolinea Colzani -, potrebbe essere fattibile, adesso i soldi promessi da Regione Lombardia stanno arrivando e valutiamo di spenderli per questa nuova tipologia di noleggio. Prima di procedere però, vorremmo capire se è una misura davvero utile: qualora l’idea fosse quella di ridurre drasticamente lezioni e lavoro in presenza, non avrebbe senso metterla in pratica».

Gli operatori dei pullman turistici, messi in crisi durante il lockdown e tuttora in seria difficoltà, secondo il presidente, troverebbero giovamento grazie alla riconversione: «Sarebbe per loro una vera e propria boccata di ossigeno, perché andremmo a restituire lavoro anche agli autisti, dipendenti di quelle aziende, che presterebbero il loro impiego con il servizio di linea. Urge un confronto costruttivo con i diversi interlocutori privati, ma le possibilità ci sono».

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