Università dell’Insubria
Assunzioni sotto inchiesta

La Guardia di finanza sta investigando su una serie di concorsi per ricercatori alla sede di Como. Acquisita documentazione negli uffici. E spunta una lettera anonima che fa il nome di un possibile vincitore

Da alcune settimane gira, tra le mail dei professori universitari di lettere classiche di tutta Italia, una lettera anonima. Nel testo si gettano ombre su un concorso per l’assunzione di un ricercatore senior all’Università dell’Insubria. Come tutte le missive anonime, ovviamente anche questa lascia il tempo che trova. Non fosse che il concorso su cui (per sua stessa ammissione) l’anonimo lancia «le illazioni più fantasiose» è nell’elenco di una serie di bandi, per delle assunzioni nella sede di Como dell’ateneo, finiti nel mirino della Guardia di finanza.

I sospetti

La bufera che si è scatenata ormai un anno fa in seno all’Insubria con querele, accuse, tentativi di “licenziamenti” e fronde interne all’università di Como e Varese, sfocia ora in un nuovo livello. E l’indagine non riguarda più - o, meglio, non solo - le presunte diffamazioni e la presunta violenza privata per cui il rettore, Angelo Tagliabue , e almeno un’altra persona (un professore in servizio nella sede di Sant’Abbondio) sono indagati dopo le denunce presentate dal rettore vicario Stefano Serra Capizzano . Ma ora tocca un tema delicatissimo per la vita di qualsiasi ateneo: l’assunzione dei ricercatori.

Dell’avvio da parte della Procura di Varese - competente in quanto la sede gestionale dell’università si trova lì - il quotidiano La Provincia diede notizia per primo nei mesi scorsi. Ad autunno, a margine delle denunce che hanno dato fuoco alle polveri di una situazione ambientale particolarmente esplosiva tra i vertici dell’Insubria, la Guardia di finanza di Varese si presentò nella sede del rettorato per acquisire una serie di documentazioni. Tra queste vi sarebbero anche atti riguardanti alcuni concorsi banditi per la sede di Como.

Da quanto è stato possibile ricostruire, sarebbero almeno tre i bandi che hanno attirato l’attenzione delle fiamme gialle. Tutti riguardano un posto da ricercatore all’interno del Dipartimento di scienze umane e dell’innovazione per il territorio. E in particolare: il bando per ricercatore di lingua inglese (l’unico dei tre concorso che già ha portato a un vincitore), il bando per un posto da ricercatore senior in letteratura greca (ovvero il concorso oggetto della lettera anonima, nella quale tra l’altro di fa anche il nome del candidato che l’autore della missiva sospetta possa essere il vincitore) e il bando per un altro posto da ricercatore in storia contemporanea.

Indagine a carico di ignoti

Nell’ambito di questi accertamenti, la Guardia di finanza avrebbe già convocato in caserma diverse persone informate sui fatti per comprendere i retroscena relativi al funzionamento dei bandi in generale e dei tre che riguardano la sede di Como in particolare.

L’inchiesta, in ogni caso, sarebbe al momento a carico di ignoti. Ma al netto di quello che emergerà al termine del lavoro degli investigatori, è chiaro che all’interno dell’Università dell’Insubria il clima è improvvisamente cambiato. E le tensioni sfociate tra il rettore e il suo vice con delega sulla sede comasca, hanno alzato il velo su tutta una serie di effetti collaterali che hanno finito per investire non più e non soltanto i vertici gestionali dell’Ateneo, ma anche buona parte del corpo docente nonché di aspiranti ricercatori. In una battaglia tra fazioni rivali, senza esclusione di colpi.

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