Vaccini, a giugno il via nelle aziende
I negozi saranno fra i primi

Divisi in tre fasce i lavoratori che non rientrano nelle età o categorie già protette - Linee dedicate negli hub o siti sui posti i lavoro

Vaccinazioni nelle aziende, ci siamo quasi.

I settori produttivi sono stati suddivisi in tre classi di priorità, l’obiettivo è partire da giugno per vaccinare tutti i lavoratori non ancora compresi nella campagna vaccinale. Sono una novantina di voci e codici elencati dall’Inail sulla base dell’esposizione al rischio di contagio.

Fra i settori ai quali viene data la precedenza ci sono i trasporti, la manifattura e il commercio, in particolare a quei settori essenziali che non si sono mai fermati durante le più terribili fasi della pandemia, quindi la grande distribuzione, i supermercati, gli alimentari. Il documento verrà trasmesso in settimana alle Regioni.

La Lombardia da settimane si dice pronta a coinvolgere imprese e siti produttivi, il commissario alla campagna vaccinale regionale Guido Bertolaso solo venerdì ha fatto di nuovo riferimento a quel «buon numero di imprese lombarde pronte a dare un contributo». In realtà una parte ormai preponderante dei lavoratori ha già ricevuto il vaccino o sta per essere inserita nelle agende degli hub. Tra il 20 maggio e il 2 giugno infatti la Lombardia apre le prenotazioni agli scaglioni dai 49 ai 16 anni. Più precisamente giovedì 20 maggio aprono le prenotazioni dei vaccini per i cittadini tra i 40 e i 49 anni, giovedì 27 maggio per la fascia dai 30 ai 39 anni e infine dal 2 giugno dai 16 ai 29 anni.

La partita delle vaccinazioni nelle imprese doveva per forza essere successiva a quella di tutte le fasce della popolazione da vaccinare prioritariamente secondo età e fragilità. Dunque i lavoratori da vaccinare attraverso le imprese saranno comunque una minoranza, si è parlato di “canale parallelo”. È allo studio infatti, secondo la nostra Ats Insubria, la possibilità di mettere a disposizione una linea vaccinale all’interno dei grandi hub per permettere alle aziende di proteggere il proprio personale.

In alternativa saranno allestiti siti aziendali e industriali, ma anche all’interno della grande distribuzione, che potranno essere gestiti dai medici del lavoro. La scansione della campagna vaccinale nei siti produttivi sarà dunque dettata dal protocollo fissato dalla Regione, che divide il mondo del lavoro in tre classi da fare partire in rapida successione.

Nella prima, a titolo d’esempio, figurano: le industrie alimentari, la fabbricazione di pelli, la stampa, le aziende manifatturiere, il trattamento dei rifiuti, il commercio al dettaglio, il trasporto anche aereo e marittimo, i servizi postali, alloggi e ristorazione, cinema, musica e tv, i servizi di vigilanza e le agenzie turistiche e di viaggio.

Nella seconda, caccia e pesca, l’industria tessile, delle bevande, le industrie chimiche, farmaceutiche, fornitori d’acqua, costruzioni ed edili, commercio all’ingrosso, attività editoriali, finanziarie, le telecomunicazioni, quelle scientifiche, di noleggio e leasing, le biblioteche, i musei e le attrattive culturali e le associazioni.

Infine la terza, che comprende la silvicultura, l’industria del tabacco, l’estrazione, i confezionatori di abbigliamento, l’industria del legno, del mobile, il settore della carta, del petrolio, della plastica, la metallurgia, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’ingegneria civile, il settore dell’informatica, la contabilità.

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