Vaccino anti Covid
Domande e risposte

Da come agisce all’efficacia, dalle caratteristiche agli effetti collaterali: dopo il via alla campagna Aifa, Iss e Ecdc hanno messo a punto una serie di “faq” per rispondere alle domande e ai dubbi più frequenti

il fronte più delicato, e passa da persuasione e soprattutto trasparenza. La campagna vaccinale anti-Covid sfida i pregiudizi di chi ancora mostra diffidenza verso il siero: in campo, per questo, l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), l’Istituto superiore di sanità (Iss) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che hanno messo a punto una serie di «faq», risposte a dubbi e fake news più comuni sui vaccini e in particolare su quello della BioNTech/Pfizer (il primo a essere somministrato, già a partire dal V-Day di domenica scorsa). La sicurezza e i rischi, le mutazioni al virus e la durata dell’immunità, i comportamenti da tenere dopo l’iniezione. La replica delle autorità sanitarie poggia sulla fondatezza delle conoscenze scientifiche.

1.Il vaccino è davvero efficace?

Quello della Pfizer, il primo a essere approvato dalle autorità e che si somministra in due iniezioni a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra, ha mostrato un’efficacia del 94-95 per cento nell’iter delle sperimentazioni che si sono svolte in questi mesi.

2. È immediatamente efficace?

No, il vaccino della Pfizer lo è dopo una settimana dalla seconda dose.

3. Ma è anche sicuro, oltre che efficace? Non è stato sviluppato troppo in fretta?

I vaccini, come tutti i farmaci, sono somministrati solo dopo un severo percorso che ne verifica qualità e sicurezza. L’Agenzia europea per i farmaci (Ema) ha già approvato quello della Pfizer, che tra l’altro è stato testato su 44 mila persone nel mondo. Ricerca e sviluppo sono state così rapide perché le risorse – economiche e umane – stanziate sono senza precedenti e ne hanno accelerato il percorso. È stato poi adottato un particolare sistema di revisione della documentazione: i risultati delle diverse fasi di sperimentazione sono stati valutati progressivamente, step dopo step, e non «in blocco», cioè alla fine del percorso complessivo, come avveniva solitamente. Le ricerche sui vaccini a Rna si erano sviluppate già negli anni scorsi, e questo è un ulteriore elemento che ha conferito maggior rapidità al percorso.

4. Cos’è un vaccino a Rna? E come agisce?

In questo tipo di vaccini si inietta l’”istruzione” affinché l’organismo produca una proteina “spike”, quella che il coronavirus utilizza per “ancorarsi” alle cellule del nostro organismo. Il vaccino, in sostanza, permette alle nostre cellule di produrre da sole le proteine «estranee»: è così che si sviluppano gli anticorpi. Tutto questo, ovviamente, non va ad alterare il nostro dna.

5. Qual è la durata della protezione conseguente al vaccino?

Gli studi sono in corso. Le prime osservazioni mostrano una durata di alcuni mesi. Gli scienziati indicano che tale valutazione si potrà fare quando il vaccino sarà somministrato a un’ampia fetta di popolazione.

6. La variante inglese, così come tutte le altre varianti, rende inutili i vaccini fin qui acquistati?

No. I vaccini finora sviluppati portano a una risposta immunitaria contro molti “frammenti” della proteina spike, e quindi anche in caso di mutazione di alcuni frammenti di questa proteina – come per la variante inglese – è improbabile che il vaccino risulti inefficace.

7. Ho fatto il vaccino. Posso tornare a condurre una vita normale?

No. Questi primi mesi saranno fondamentali perché permetteranno di capire con certezza se il vaccino, oltre a proteggere se stessi dalla malattia, impedisce anche la trasmissione del virus ad altri. Gli studi finora condotti hanno dimostrato un’efficacia sulle forme clinicamente manifeste del Covid, mentre occorre approfondire se i vaccinati possono comunque infettarsi in modo asintomatico e dunque potenzialmente contagiare anche altre persone. Per questo è decisivo continuare a osservare quelle regole che ormai scandiscono la nostra quotidianità.

8. Il vaccino costa?

La ricerca certamente è costata molto. Il vaccino sarà comunque reso disponibile gratuitamente per tutti i cittadini, secondo una scala di priorità. Ma comunque, seppur in tempi diversi, la possibilità di vaccinarsi sarà offerta a tutti. Gratuitamente.

9. Chi si vaccina per primo?

Nella prima fase si comincia dagli operatori sanitari e dagli ospiti della Rsa. Dopodiché si partirà con le altre persone, in primis da quelli più fragili: gli anziani e chi ha malattie pregresse. A oggi sono esclusi dalla vaccinazione solo i bambini e gli adolescenti, perché su di loro non è stato testato: il vaccino della Pfizer è stato infatti testato su persone a partire dai 16 anni.

10. E le donne in gravidanza e allattamento?

Sono in corso le valutazioni su questa fascia della popolazione. Studi di laboratorio su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi in gravidanza. In genere, l’uso del vaccino durante una gravidanza o l’allattamento dovrebbe essere deciso in stretto raccordo con il proprio medico.

11. Chi ha già avuto il Covid può vaccinarsi?

La vaccinazione non è in contrasto con una precedente infezione da Covid.

12. Ci saranno vaccini per tutti?

In totale, il governo italiano ha prenotato oltre duecento milioni di dosi di vaccini da sei diversi produttori. È la quantità stimata per coprire tutte le persone che necessitano del vaccino nel nostro Paese.

13. Posso scegliere quale vaccino avere?

No, non ci sarà libera scelta: ciascuno sarà vaccinato con il vaccino disponibile in quel momento e in quel luogo.

14. Quali sono gli effetti collaterali, in generale?

Sono stati osservati gli effetti collaterali tipici di tutte le vaccinazioni, nella stragrande maggioranza di lieve intensità. Il ministero della Salute e l’Aifa indicano reazioni comuni in 1 paziente su 10 come dolore, arrossamento e gonfiore dove è stata effettuata l’iniezione, stanchezza o mal di testa, dolori muscolari o brividi, febbre o dolori articolari. In 1 paziente su 100 è emerso l’ingrossamento dei linfonodi, una patologia benigna che comunque guarisce da sola. Raramente si sono avute reazioni allergiche con orticaria, gonfiore del viso, della lingua o della gola, respirazione difficoltosa. Negli studi clinici non sono stati osservati decessi correlati alla vaccinazione.

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