Variante della Tremezzina
Regina chiusa dal 2 novembre

L’apertura del cantiere e l’alt a veicoli e persone sulla statale fino al 2 marzo 2022 all’altezza di Colonno

Per la seconda volta in dieci giorni il sindaco di Colonno, Davide Gandola, ha preso carta e penna ed ha scritto al prefetto, a Regione e Provincia, all’Anas ed a tutti gli enti, le istituzioni e le associazioni di categoria interessate dallo stop totale alla viabilità in corrispondenza del portale sud della variante della Tremezzina a Colonno, i cui lavori - altro tassello importante per definire il piano anti caos - secondo le informazioni filtrate nelle ultime ore inizieranno martedì 2 novembre per concludersi quattro mesi più tardi e cioè il 2 marzo.

Da qui al via al cantiere mancano dunque 103 giorni ed anche per questo lunedì alle 11.30 in Camera di commercio è stata convocata la prima riunione operativa della cabina di coordinamento, il tavolo tecnico-amministrativo che fa capo al prefetto Polichetti e al presidente dell’Amministrazione provinciale Bongiasca- d’intesa con l’assessorato regionale alle Infrastrutture - chiamato a trovare le adeguate (ed efficaci) contromisure ad un blocco della viabilità che inevitabilmente porterà disagi con l’interruzione dell’unica arteria di collegamento della sponda occidentale del Lario. Tavolo che sarà chiamato a valutare anche la proposta formalizzata nelle ultime ore dal sindaco Gandola, con tanto di dettagliato materiale fotografico a corredo. Sostanzialmente la proposta del primo cittadino contempla due richieste: la prima è di poter visionare «gli elaborati progettuali esecutivi dei tratti critici, corrispondenti sostanzialmente con gli attacchi della galleria sui due fronti, così da poter svolgere osservazioni costruttive con contezza dello stato delle cose».

La seconda, decisamente operativa, contempla «l’ampliamento del tratto di marciapiede, realizzato anni addietro con una struttura in acciaio a sbalzo sopra il lago, parallelo ed adiacente alla statale che ad oggi giunge fino quasi alla cascata delle Camogge», salvo una breve interruzione in corrispondenza di un’abitazione isolata. «Una valutazione possibile, per la quale si invita Anas ai dovuti approfondimenti, è di dotare il marciapiede esistente delle necessarie protezioni di separazione dal tratto di cantiere carrabile e di idonea illuminazione per coloro che, per motivi di lavoro o altra necessità, si troveranno a transitare a piedi nelle ore notturne». L’ampliamento del marciapiede garantirà «anche il collegamento con il cimitero e contribuirà ad aumentare la sicurezza anche per il transito veicolare alternato». Dunque è il Comune su cui insisterà il portale sud ad avanzare la proposta di un bypass pedonale, così da alleggerire la pressione su navette e viabilità alternativa.

(Marco Palumbo)

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