Variante Tremezzina,
la protesta degli striscioni

Assemblea a Colonno del Comitato di cittadini che contesta il previsto blocco di quattro mesi. «La Regina è troppo importante per la vita di noi cittadini»

«Sì variante, no chiusura statale Regina». Il primo effetto concreto dell’assemblea pubblica svoltasi in paese (una cinquantina i presenti, un po’ pochi in verità viste le premesse e il dibattito in essere) sono stati i nuovi striscioni comparsi da Colonno in su lungo la Regina. Un concetto forte e chiaro che ha rispecchiato quanto emerso (l’organizzazione è stata curata dal “Comitato non polemico contro la chiusura della statale Regina” (nato via social) e cioè che “la variante s’ha da fare, ma non penalizzando il territorio con 120 giorni di chiusura totale della statale”.

I due relatori hanno ben fotografato la situazione, prima di lasciare la parola ai presenti. «E’ giusto e importante che la gente conosca passo dopo passo le tappe che porteranno all’apertura del cantiere -hanno detto - Noi non vogliamo sostituirci ai tecnici, agli amministratori o all’impresa che ha vinto l’appalto. Ma da tutti loro vogliamo risposte concrete e garanzie sul fatto che non venga chiusa la strada. Ricordo che mancano solo due mesi all’inizio o comunque alla consegna dei lavori. Troppi silenzi in questi mesi, per questo è importante far sentire la nostra voce».

I rappresentanti del Comitato hanno posto l’accento sul fatto che «l’alternativa alla chiusura della Regina è costituita nei mesi invernali dalle provinciali della Val d’Intelvi, con le strettoie di Laino e Osteno e questa non può essere una soluzione percorribile. Da qui il nostro grido di protesta. Questa serata vuole essere un supporto all’azione del Comitato Pro Statale Regina, che con il suo presidente Sergio Rovelli si è battuta a lungo per far sì che la variante trovasse degna concretizzazione». Parole d’elogio anche per l’iniziativa intrapresa dai sindaci del Comitato Istituzionale Strada Regina. (Marco Palumbo)

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