Virus e turismo
Anche Villa d’Este
rinvia l’apertura

Alberghi vuoti: pesa lo stop ai collegamenti con gli Usa. E il sindacato lancia l’allarme per i lavoratori stagionali

Il Coronavirus frena le riaperture, ma il mondo del turismo tiene duro e oggi (giovedì) si confronterà in Camera di commercio. Pochi hotel confermano le date inizialmente programmate, chi parte lo fa magari più in sordina e i sindacati temono ripercussioni pesanti sul personale.

Al via

Ieri Confcommercio ha annunciato l’annullamento del forum a Villa d’Este previsto per il 20 e il 21 marzo, mentre per ora resta fissato il workshop della finanza di “The European House – Ambrosetti” il 3 e 4 aprile. «Alla luce di tutto questo – spiega il direttore generale Danilo Zucchetti – si è deciso di procrastinare a fine marzo l’apertura, il 26». Il problema numero uno è rappresentato dagli americani con lo stop ai voli, mentre la Pasqua per adesso viene definita «confortante» da Zucchetti, grazie alle presenze europee. Nel frattempo, si è deciso di ultimare dei lavori di manutenzione straordinaria all’hotel Barchetta che in ogni caso sarà in attività il 12 marzo, anche perché si può contare sul Palace aperto tutto l’anno.

Una tendenza rimarcata dal presidente degli albergatori di Confcommercio Como Roberto Cassani: «Chi ha due strutture, spesso ne fa funzionare una e rinvia l’altra».

Ciò che accade anche a Bellagio, con Luca Leoni che – spiega – aveva aperto l’albergo più piccolo (il Bellagio appunto, 29 camere) per le defezioni, poi un po’ di sollievo è arrivato dagli italiani, in particolari dai milanesi con desiderio di un weekend fuori porta. L’Hotel Du Lac, più grande (42 camere) dovrebbe ripartire per la fine di marzo: «Valuteremo se rinviare Pasqua – spiega Leoni - Il mondo alberghiero ha una caratteristica, durante la stagione invernale abbiamo svolto lavori importanti, ma l’anno prossimo sarà difficile fare investimenti. Oggi la preoccupazione è per il personale, che cerchiamo di lasciare a casa meno possibile, domani per gli artigiani». Di qui l’ipotesi di un allungamento della stagione per recuperare: bisognerà però fare sistema, dagli hotel alla navigazione. Al Grand Hotel Villa Serbelloni – spiega il direttore Antonio Calzolaro - si deciderà entro l’inizio della settimana prossima se ripartire con il primo aprile o per Pasqua.

SOS personale

Una situazione costantemente monitorata, spiega il referente per il turismo nella giunta camerale Giuseppe Rasella. Che porta anche l’amarezza dell’Alto Lago: «Marzo e aprile li consideriamo persi, anche se è un brutto termine, con tante disdette. Ci preoccupa il blocco delle prenotazioni d’estate e dovremo lavorare in sinergia con tutti gli attori per un’azione di rilancio del lago di Como».

Anche a fronte di chi ripartirà regolarmente, resta il problema del personale, di quanto cioè sarà effettivamente chiamato a prestare servizio.

Fabrizio Cavalli della Filcams Cgil aggiunge: «Il sistema di calcolo del periodo di disoccupazione, che prevede il diritto alla Naspi per una durata pari alla metà di quanto si è lavorato, comporta una ulteriore grave penalizzazione. Ci saranno persone che rimarranno scoperte da reddito e contributi a causa del posticipo dell’assunzione, e che verranno ulteriormente penalizzate l’anno prossimo quando la maturazione della Naspi non sarà sufficiente a garantire la copertura tra la fine della stagione 2020 e l’inizio della successiva».

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