Brevetti in forte espansione a Como
«Servono a proteggere le innovazioni»

La nostra provincia è al 18° posto nazionale, un segnale di vitalità economica Stefano Soliano (Como-Next): «Li consigliamo alle imprese per difendere le proprie idee»

Brevetti e marchi si fanno strada a Como. Più aziende vi fanno ricorso ed è testimoniato dalle statistiche, come pure da quanto sta avvenendo nel Parco tecnologico scientifico di ComoNext.

I DATI

L’accentuarsi di questa tendenza è italiana, e regionale in particolare, secondo i dati più recenti Unioncamere-Dintec sui nuovi brevetti pubblicati dall’European Patent Office e sui disegni e i marchi depositati all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.

Nel 2018 la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto guidano la classifica nazionale per numero di invenzioni tutelate: qui si concentra il 60% dei brevetti europei e dei disegni e modelli comunitari, nonché il 55% dei marchi dell’Unione europea. Con quali peculiarità? Le tecnologie industriali e dei trasporti sono le più brevettate dagli italiani in Europa. Inoltre le imprese italiane di moda, agroalimentare e arredamento spiccano nella produzione di disegni e marchi per proteggere la loro proprietà industriale.

In questo contesto, Como è appunto nella top 20. Importante perché – come è stato comunicato durante l’incontro con il Ministero dello Sviluppo economico a Padova, puntato sui nuovi incentivi - un posto di lavoro su tre si trova nelle aziende che fanno un uso intensivo di marchi e brevetti. Proprio sul fronte dei brevetti la nostra provincia è diciottesima in Italia: a parte la primissima Milano, meglio fanno Varese e soprattutto Monza. Como ne ha depositati 69 in dodici mesi. Per quanto riguarda i marchi, invece, è ventesima a quota 152.

Il significato

Un segnale di vitalità da non sottovalutare. E da incentivare, è il messaggio inviato da ComoNext. Spiega il direttore generale Stefano Soliano: «Una delle attenzioni che rivolgiamo nei confronti delle nostre aziende è spiegare che devono proteggere la loro idea. Quindi pensare a registrare il marchio, se non è pensabile come brevetto. Questo è il consiglio che diamo a tutti i nostri: proteggete l’innovazione».

L’équipe del Parco tecnologico aiuta a verificare le condizioni e a svolgere le opportune ricerche: «Per quelli che poi sono da più tempo con noi e hanno sviluppato prodotti e servizi, è diventato un automatismo quasi. Da CoeLux a Directa Plus, senza dimenticare l’aerospaziale con D-Orbit e LeafSpace, per fare giusto alcuni noi. Penso – prosegue Soliano – che buona parte dei brevetti comaschi venga da noi, che facciamo pressione e comunicazione».

Ma quanto è oneroso oggi procedere con il deposito di un marchio oggi? «È impegnativo – riconosce Soliano – soprattutto all’inizio. Ma noi cerchiamo di far capire loro che bisogna mettere nel budget un investimento per proteggersi». Non solo una pur preziosa difesa: «L’altro tema importante è la valorizzazione dell’azienda». Anche secondo il presidente Enrico Lironi il territorio ha imboccato la strada giusta: «Diversamente dal passato si è maggiormente sensibilizzato e ha colto la vera filosofia che deve sottintendere alla tutela dell’innovazione. Solo così si riesce a stare in un mercato globale dalle molte insidie. E non si deve sottovalutare il dato del costo della procedura – conclude - se si pensa al danno che si riporterebbe non proteggendo la propria idea».

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