Como: boom case vacanza
«Mettiamo un tetto al numero di notti»

L’assessore regionale Alessandro Mattinzoli ha lanciato la proposta di nuove regole per il settore: «Ci sono squilibri sociali, è necessario intervenire»

Si è parlato anche di case vacanze a margine del tavolo territoriale promosso da Regione Lombardia che si è svolto ieri al Pirellino.

Ai lavori, coordinati dal sottosegretario di presidenza con delega al consiglio Fabrizio Turba, ha partecipato anche l’assessore allo sviluppo economico Alessandro Mattinzoli ed è di quest’ultimo la proposta di un intervento regolatorio per mettere ordine in un settore la cui rapidità di sviluppo sta rischiando di determinare più contro che pro:

«Una delle possibili misure - ha detto Mattinzoli - è quella di prevedere una soglia massima di notti al mese da destinare a questo tipo di attività. Non c’è nessun pregiudizio negativo, le case vacanza hanno ampliato l’offerta turistica e questo è sicuramente un valore per tutti; il mercato, in alcune zone, è però cresciuto troppo e troppo in fretta creando squilibri e in qualche caso problemi dal punto di vista sociale». Il riferimento è innanzi tutto al calo degli immobili disponibili per l’affitto a lungo termine e al relativo aumento dei canoni. La provincia di Como è uno dei territori lombardi più caldi da questo punto di vista: le case vacanza sono passate dalle 1.973 di gennaio 2019 alle 3.120 dello scorso dicembre. L’incremento in soli dodici mesi è stato quindi del 58%. Ancora più emblematico il caso della città di Como il cui sviluppo del turismo è stato particolarmente intenso negli ultimi cinque anni con le strutture ricettive non alberghiere quadruplicate in tre anni, passando dalle 206 del 2016 alle attuali 850, per un totale di 3.870 posti letto disponibili al di fuori degli hotel. «È necessario introdurre regole chiare» ha detto Turba.

Così, a due anni, dalla legge regionale che ha imposto alle case vacanza l’adozione di un Codice identificativo di riconoscimento (il Cir deve tra l’altro comparire su tutti gli annunci pubblicitari in forma scritta, cartacea o telematica), è aperto il dibattito sull’opportunità di un ulteriore intervento regolatorio. «È un settore in continua evoluzione - ha detto ancora Mattinzoli - non c’è nessuna contraddizione con il provvedimento di un paio di anni fa».

Tra gli adempimenti previsti dall’attuale legge regionale per le case e appartamenti per vacanze, oltre alla comunicazione di inizio attività e all’ottenimento delle credenziali per la trasmissione dei dati turistici, i gestori devono, tra l’altro, anche procedere ad accreditarsi per la denuncia degli ospiti in base alle indicazioni dell’autorità di pubblica sicurezza, rispettare alcuni standard qualitativi essenziali e rispettare le vigenti normative statali in materia fiscale e di sicurezza.

Il turismo è stato uno dei temi chiave del tavolo di ieri. In virtù di quella strategia dell’ascolto dei territori voluta dal Pirellone, il sottosegretario Turba ha raccolto dagli stakeholder l’indicazione di un forte investimento sulla promozione e sulle iniziative per favorire la destagionalizzazione. Tra gli interventi, quello del presidente di Villa Erba, Filippo Arcioni: «Ci ha informato sulla volontà di dare seguito a nuovi progetti nei periodi di bassa stagione - ha detto Turba - si tratta di iniziative preziose a cui si potrà dare seguito nella misura in cui tutto il territorio si saprà attrezzare per garantire servizi di accoglienza adeguati».

Focus anche sul commercio. Turba e Mattinzoli hanno sottolineato l’impegno della Regione a favore dei negozi di vicinato, in particolare attraverso i bandi. Quello per sostenere le imprese storiche e e quello per i Duc in cui saranno introdotti elementi per favorire l’insediamento di servizi nei centri storici (dal baby sitting, alle attività artigianali di riparazione sartoriale).

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