Emilia: le Sardine
alla prova del budino

Per sapere se il budino è buono bisogna assaggiarlo, si dice. Lo stesso vale per le Sardine che, peraltro, nell’immaginario collettivo, sono pesci legati soprattutto alla catena alimentare. Il loro stare stipati nelle scatolette è per poterne gustare di più, una volta liberate dal guscio di latta. L’assaggio delle Sardine sarà un piatto forte: quello delle elezioni in Emilia Romagna, diventata se non la madre almeno la zia di tutte le votazioni per volontà soprattutto di Matteo Salvini, senatore assente per un mese intero da palazzo Madama perché impegnato in scorribande su e giù per la regione del culatello e delle piadine come neanche il Passator Cortese.

Le Sardine, forse senza volerlo, si sono caricate sulle spalle il gravoso compito di salvatrici del centrosinistra e del presidente uscente Stefano Bonaccini. La loro evidente capacità di riempire le piazze e di risvegliare nel popolo della sinistra qualcosa che si era sopito, le ha calate in questo ruolo. Che si sono anche cercato nel loro sbandierato anti salvinisimo. In quanto al capo della Lega, le accuse di nascondere nella campagna emiliano-romagnola la candidata presidente lasciano il tempo che trovano. Per una serie di motivi. In primis perché l’impresentabilità macchiata di ignoranza non è, purtroppo, un’esclusiva di Lucia Bergonzoni né del Carroccio. Il fatto di sbagliare i confini della Regione non è diverso da tanti sfondoni dei politici che ci ritroviamo di questi tempi, in cui un minimo di istruzione non è più requisito necessario per occuparsi della cosa pubblica. Poi perché a Matteo, al di là della valenza simbolica legata alla conquista della Regione “rossa” per antonomasia, dell’Emilia Romagna importa punto. Quello che vuole lui è tutto il piatto del governo e spera di usare il voto di domenica come Cavallo di Troia per scompaginare del tutto il già claudicante esercito nemico. Come andrà a finire è roba che si scoprirà solo vivendo. Anche alla luce dell’ennesimo autogol della maggioranza sul processo all’ex ministro dell’Interno per la nave Gregoretti che lo ha trasformato in una sorta di San Sebastiano. con il cui saio traforato dai dardi si presenterà al cospetto degli elettori domenica.

Si dice che vincerà Bonaccini perché ha governato bene. Ma se ancora una volta una parte dei voti arriverà dai visceri e non dalla testa dei cittadini, non si sa come andrà a finire. In questo le Sardine possono giocare un ruolo chiave. Perché non è colpa di Salvini se lui riesce a parlare alla pancia delle genti, caso mai di coloro che utilizzano la medesima parte anatomica al momento di compilare la scheda da infilare nell’urna. Se il Pd e la sinistra in genere non sono più in grado di attivare la testa del popolo, qualche riflessione dovrebbero farla. Forse sono proprio le Sardine ad aver riparato, in parte, il corto circuito della rappresentanza, con le schegge impazzite finite, ai tempi in cui c’era gloria, ad ingrossare le fila ora esili dei Cinque Stelle. Chi vivrà vedrà domenica in Emilia. Le Sardine diventeranno un piatto prelibato da servire in rinate e partecipate Feste dell’Unità o saranno divorate dal vorace gattone selvatico Salvini? La posta in gioco nel voto imminente, come si vede, non è limitata al governo di una regione simbolo e neppure alle sorti del Conte bis. In palio ci sono il futuro di un movimento e anche le possibilità di un rilancio del Pd e dell’intera sinistra. Mica poco. Se Bonaccini dovesse farcela cambierà tutto per il Pd, per Zingaretti e per i Cinque Stelle. Si metterà in moto un processo il cui approdo saranno le prossime elezioni politiche a cui, con questo scenario, si arriverà, salvo sorprese, con il governo in carica. In caso contrario anche le gomme finora piene delle Sardine rischiano di sgonfiarsi e trasformare anche questa esperienza in una delle tante meteore già viste, un catalogo in cui, a breve, si potrebbero ritrovare pure i post grillini, coloro che, alla fine sono diventati le comparse delle urne di domenica, misere spoglie da spartire per assicurarsi la vittoria. Ma se la Sardina è buona, bisogna assaggiarla.

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