Il coraggio delle idee
nei momenti difficili

Dicono che è proprio nei momenti di crisi che bisogna avere coraggio. Coraggio di investire in nuove idee, di spezzare schemi consolidati, di costruire legami ancora più saldi con i propri lettori. E dicono bene, quelli che dicono così.

È esattamente quello che abbiamo fatto noi. Da oggi “La Provincia” aggiunge un altro tassello alla sua offerta informativa e lo fa conoscendo perfettamente la propria storia, la propria natura, la propria funzione, il proprio status di leader giornalistico nella provincia di Como – così come in quella di Lecco, Sondrio e Bergamo - e avendo ben compreso che è solo approfondendo al massimo il legame con il territorio che il mondo dell’editoria può sopravvivere alla rivoluzione digitale, molto più profonda e complessa, credeteci, di quella legata all’emergenza Covid.

E per raggiungere questo obiettivo, non c’è altro da fare che dar voce alle nostre comunità. Lo pratichiamo già da anni, l’impegno di dar voce alle comunità, grazie a quattro inserti settimanali: quella culturale con “L’Ordine”, quella economica, imprenditoriale, scolastica e sindacale con “Imprese&lavoro”, quella del volontariato, del no profit e del terzo settore con “Diogene”, quella dello star bene, della prevenzione e della cura con “Salute&benessere”, mai così attuale come in questi mesi. Ce ne mancava almeno un’altra, vastissima e interessantissima, che riguarda tutti quei comaschi, circa venticinquemila, che vivono nel territorio lariano, ma che lavorano nel Canton Ticino.

Ecco l’idea che ha fatto nascere “Frontiera”, otto pagine monografiche che usciranno tutto l’anno, senza alcuna interruzione, ogni giovedì e che metteranno a tema i problemi, le priorità, gli investimenti e le strategie che interessano tutti i comaschi che passano ogni mattina i valichi con la Svizzera: mobilità, infrastrutture, salari, occupazione, formazione, diritti sindacali, credito, scuola, università e tanti altri nodi ancora. Un mondo. Ecco, un mondo complesso, delicato, strategico, di cui scriviamo da sempre sull’onda della cronaca battente, che raccoglie il massimo interesse da parte del pubblico, basta guardare i picchi di lettura ogni volta che pubblichiamo sul nostro sito e sui nostri social una notizia che riguarda i frontalieri, e al quale, però, mancava uno strumento di vero approfondimento, di vera analisi, ricco di dati e di infografiche, di interviste ai protagonisti e ai testimoni, che scattasse una fotografia panoramica ed esaustiva di questo spicchio di realtà e che, al contempo, proponesse chiavi di lettura e visioni credibili e realistiche per il futuro.

Bene, quello strumento che mancava è “Frontiera”. È un grande impegno, una grande scommessa, che non potrebbe essere realizzata senza l’adesione davvero convinta, a tratti entusiastica, dei nostri undici partner qualificati - ma altri ne arriveranno nelle prossime settimane - e soprattutto della squadra di colleghi che si incaricheranno di realizzare l’inserto ogni settimana: il caporedattore responsabile del progetto Ernesto Galigani, i due cronisti Marilena Lualdi e Marco Palumbo, la grafica Antonella Corengia, oltre naturalmente alla supervisione del caporedattore centrale Francesco Angelini. Un grazie a loro davvero di cuore per un impegno supplementare gravoso, anche se elettrizzante, un grazie al nostro editore, che ci consente di sperimentare sempre in piena libertà nuove strade e nuovi percorsi, un grazie ai nostri sostenitori e, soprattutto, un grazie ai nostri lettori, dai quali attendiamo già da oggi indicazioni, critiche e suggerimenti per rendere sempre migliore il nostro giornale, il loro giornale, che da oggi è ancora più comasco. Ed è questa l’unica cosa che conta.

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