Il Giornalista Collettivo, un demone per finta

Il Giornalista Collettivo, un demone per finta

Il Giornalista Collettivo è un personaggio potentissimo, però molto facile da analizzare. Se c’è una notizia, lui si trova dalla parte opposta, perché la sua ragione sociale non è il giornalismo, ma il conformismo.

Ora, in un paese normale, dove appunto non vigesse da decenni la dittatura del Giornalista Collettivo, una data come quella di ieri, e cioè il novantesimo anniversario dell’Holodomor, la carestia pianificata da Stalin nel 1932 in Ucraina che ha fatto morire di fame cinque milioni di contadini, di cui almeno due milioni erano bambini, sarebbe stata squadernata sulle prime pagine di tutti i giornali che piacciono alla gente che piace. Anche perché tale e tanta è la connessione con quello che sta accadendo in questi giorni sempre in Ucraina, dove Putin bombarda scientemente tutte le infrastrutture energetiche per ridurre al freddo, al buio e alla fame i civili, che è davvero impossibile non coglierne l’analogia.

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