
Volessimo concederci una similitudine un poco spericolata, potremmo dire che i canali d’informazione sono il sistema nervoso del mondo. Una rete sensibile estesa su tutto il pianeta che reagisce al minimo (o massimo) stimolo e diffonde ovunque i segnali di dolore e di stress, localizzandoli con precisione.
A lungo, per mesi, ci ha fatto male l’Ucraina, oggi soffriamo per Taiwan. Non che l’emergenza europea sia superata e men che meno risolta, tutt’altro: è solo che da Oriente arriva un dolore nuovo, e l’attenzione si sposta inevitabilmente in quella direzione.
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