Panzeri, la sinistra e lo sterco del diavolo

C’è da immaginarsi come se la starà ridendo Matteo Renzi, crocifisso fantozzianamente in sala mensa per le conferenze in Arabia Saudita, di fronte alla tangentopoli europea che vede in primo piano l’ex eurodeputato del Pd, Antonio Panzeri il Qatar.

Costui, dopo una dura vita al sindacato e l’elezione a Strasburgo, si è convertito al lobbismo e, secondo le accuse della magistratura belga, avrebbe pensato di garantirsi una vecchiaia agiata con l’incasso di mazzette dal Qatar. Con lui altri esponenti dell’eurosocialismo tra cui la vice presidente del parlamento europeo Eva Kaili, greca. Verrebbe da da dire “italiani e greci, una faccia e una razza” e sicuramente lo stanno pensando i puritani dei paesi del Nord Europa che già ci vedono bene a causa delle nostre finanze statali dissestate. Certo un ex Cgil che si sarebbe fatto foraggiare da un paese dove per i mondiali ci sono stati tanti morti sul lavoro…

In quanto alla sinistra nostrana è partita subito quell’autocoscienza un po’ pelosa di chi ha sempre agitato il ditino contro gli altri. Il più tenero di tutti è stato Peppe Provenzano, vice segretario del Pd, che ha biasimato la pratica del lobbismo da parte di esponenti della sinistra medesima. Come dire che pecunia olet. Ma non lo sapevano? Dai, senza stare a rivangare la vecchia questione dell’oro di Mosca, dei dollari (sì perché i rubli fuori dall’Urss valevano nulla e forse anche dentro) che la vecchia Unione sovietica recapitava al Pci prima e alla corrente cossuttiana del medesimo partito dopo, o parlare delle cooperative rosse, basterebbe citare Giulio Seniga, in fuga con la cassa di Botteghe Oscure per annientare del tutto i disegni rivoluzionari di Pietro Secchia. Di scandali e scandaletti, affittopoli, rimborsopoli ce ne sono stati anche da questa parte. Perché si sa che, purtroppo, in politica, è meglio tenersi in tasca le prime pietre. I moralisti un tanto al chilo sono sempre fuori posto.

Lo sterco del demonio, anche a sinistra non è mai stato un tabù. E ci mancherebbe. Per cui sarebbe meglio tacere, incassare (le accuse eh, cosa avete capito?) e magari prevenire altri casi Panzeri se ci fossero. Invece ecco il solito disco delle mele marce che non possono infettare tutto il cesto. Va bene, grazie lo stesso. Pure a destra però. Certo, esultare di fronte alle disgrazie dell’avversario, specie se giudiziarie, soprattutto se legate a mazzette è un riflesso condizionato. Magari però si potrebbe riflettere un po’ anche su qualche argomento come quello delle intercettazioni. Quelle che il ministro della Giustizia nel governo di centrodestra, Carlo Nordio, vorrebbe abolire o quantomeno limitare. Ma senza di loro, con ogni probabilità, Panzeri & C. sarebbero ancora lì tranquilli a godersi quelli che per l’accusa sarebbero proventi illeciti.

E’ triste che ogni volta l’immagine che dà la politica italiana è quella de “il più pulito c’ha la rogna”. Perché così si finisce, giocoforza, per fare di tutta un’erba un fascio e tirare dentro anche coloro che ci credono davvero e non hanno mai portato a casa un centesimo che non fosse dovuto. E che oggi si sentono come i tanti italiani che hanno sempre pagato tutte le tasse di fronte alla notizia che, qualcuno ha fatto la somma la Cgia di Mestre, i vari condoni varrebbero 131 miliardi in 45 anni. E allora il solito Fantozzi, che le azzecca sempre tutte, non potrebbe che dire “ma allora ci hanno sempre preso per il…” : sì, cari. E noi continuiamo a votarli, sperando sempre che quello che arriva sia meglio del predecessore, senza renderci conto che facciamo come il gatto che si morde la coda.

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