
Chi ci ha parlato negli ultimi giorni, lo ha trovato piuttosto seccato. E forse anche deciso a mettere i bastoni tra le ruote dei suoi ormai ex alleati. Quello tra Mario Landriscina, sindaco di Como ancora per qualche mese, e gran parte della maggioranza che lo sostiene (Lega, FdI, e Forza Italia) è un rapporto da separati in casa. A mettere il sigillo su una rottura già di fatto l’annuncio della candidatura ufficiale di Giordano Molteni come alfiere del centrodestra per il prossimo mandato di primo cittadino. Oltretutto un altro medico come il sindaco uscente che, sia pure a fasi alterne, la voglia di restare l’aveva anche manifestata. E ha ricevuto dei no, in verità piuttosto esagerati. Su tutti quello del coordinatore provinciale Forza Italia che aveva minacciato di “bruciare” chi avesse proposto la ricandidatura dell’ex capo del 118. Fratelli d’Italia aveva manifestato la propria contrarietà con i fatti, lanciando prima Stefano Molinari e ora Giordano Molteni. La Lega era rimasta abbottonata, se non per qualche timida manifestazione di sostegno da parte di qualche suo esponente.
Per questo Landriscina, che oltretutto aveva in tasca una promessa pesante che con ogni probabilità non sarà mantenuta, è furioso con tutti. E medita una mossa, se non da Conte di Montecristo che riappare dalla prigionia ricco e vendicativo, magari da sabotatore. Per contribuire a far perdere i suoi ex amici. Un problema in più per il centrodestra locale, a cui le difficoltà non fanno difetto.
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