Anziani, migliaia senza appuntamento
Problemi anche con le seconde dosi

Le farmacie della città confermano: ancora moltissimi over 80 non hanno ricevuto sms o chiamata - Sui social non si contano le denunce di disservizi

Como

Tra domenica e lunedì la Regione ha detto di aver inviato 115mila sms agli over 80, a cui dava l’appuntamento per la vaccinazione. E, contestualmente, di aver chiamato sul fisso 50mila anziani. Non tutti però hanno ricevuto l’ambito messaggio, anzi.

I farmacisti per esempio riferiscono di molti cittadini che ancora bussano ogni giorno alle loro porte alla ricerca di informazioni utili. «Confermo – spiega Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Como – ci sono ancora numerosi cittadini anziani che domandano il nostro aiuto perché non hanno ricevuto la chiamata o l’sms. La loro preoccupazione adesso è ancora più pressante di prima perché sanno del vicino di casa a cui invece è arrivato il messaggio. Sono arrabbiati perché magari la moglie ha l’appuntamento e loro invece no. O ancora perché l’amico di Sagnino è atteso in ospedale mentre abitando in centro ancora non mancano le informazioni. Non è chiara la logica delle chiamate. Si è detto che la priorità è legata all’età, ma non è sempre così».

Lo stesso De Filippis si è reso disponibile per aiutare tre clienti non solo con l’adesione e la prenotazione, ma anche per accompagnarli fisicamente al centro vaccinale. Ma ancora non ha novità.

Anche le farmacie di via Milano e di Santa Teresa spiegano che qualche cliente, pur meno rispetto alle scorse settimane, continua a domandare.

Negli ultimi giorni in effetti diversi ultraottantenni comaschi sono stati contattati per l’appuntamento. I più devono andare a Lariofiere, molti ancora al Sant’Anna e in Napoleona. Tutti raccontano di avere una data utile prima del fatidico 11 aprile, il termine annunciato dalla Regione per il completamento delle prime dosi su tutti gli over 80. Sui social però corrono decine di segnalazioni e lamentele di familiari che ancora sono in coda e non hanno ottenuto riscontri.

Francesco Capra, comasco di 86 anni, ha per esempio inviato l’adesione ed aspetta ancora un appuntamento. Nel mentre però, in qualità di malato estremamente fragile, ha anche contattato l’ospedale che lo segue per i suoi problemi respiratori, il poliambulatorio della Napoleona che è a sua volta un centro vaccinale. Come lui altri vorrebbero avere qualche certezza.

«A me il messaggio è arrivato ormai più di un mese fa nel pieno della notte – racconta Rosella Moisé, altra comasca di 90 anni – non mi sono accorta, non sono tecnologica con il cellulare e così l’indomani l’ho letto tardi rispetto all’ora prefissata. Mi sono scusata, colpa mia. Non avendo patologie ho rifatto con il farmacista e mia figlia subito l’adesione e ormai ne è passato di tempo. Ancora però niente».

Ci sono problemi anche per le seconde dosi: «Mia mamma a 90 anni ha fatto la prima dose il 9 febbraio, poi è stata ricoverata al Sant’Anna, non per Covid, ed il richiamo è saltato – racconta Fabio Rezzonico – quindi è stata trasferita nella clinica Colleoni di Asso. La clinica per la seconda dose rimanda all’Asst Lariana, l’Asst Lariana al call center regionale che però non sa nulla come il medico di base. Mi sono anche rivolto ai carabinieri. Solo ieri sera dall’ospedale e dalla clinica mi hanno detto forse è meglio aspettare che mia mamma si rimetta, ma i termini per il richiamo sono scaduti».

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