Cent’anni della signora Ines: «Il mio segreto? Pensare positivo»

Il personaggio Il traguardo di un secolo di vita Ines Aiani lo ha affrontato con amici e familiari: «Bisogna tenersi sempre su di morale ed essere forti di spirito»

Il sorriso e la forza di Ines Aiani sono contagiosi e l’affetto di tutti coloro che la conoscono dimostra la sua forza: lunedì ha tagliato il traguardo del secolo di vita.

Grande festa all’Opera Pia Roscio, rsa di Albavilla, dove è attualmente ospitata la centenaria di Tavernerio, per la precisione della frazione di Solzago. Una precisione di non poco conto: Solzago, fino al 1928, era Comune autonomo. Fu la decisione del regime fascista a sopprimere l’ente comunale solzaghese e a unirlo a Tavernerio. Classe 1923, Ines è quindi originaria di quella Solzago, che al tempo dei suoi natali era ancora Comune.

Qualche acciacco dell’età si sente, ma Ines ha ricevuto col sorriso e con grande gioia coloro che le hanno fatto visita per gli auguri nella giornata di lunedì: in mattinata è arrivato il sindaco di Tavernerio, Mirko Paulon, che le ha portato il saluto e l’affetto di tutta la comunità di Tavernerio. Per tutta la giornata anche medici, personale infermieristico ed educatori della rsa hanno festeggiato con la signora Ines questo importante momento. Nel pomeriggio alla rsa albavillese è scesa anche l’assessore al sociale di Albavilla, Angela Bartesaghi, per un omaggio e un augurio. Sia il sindaco di Tavernerio che l’assessore albavillese sottolineano la forza e il temperamento brillante e arzillo di Ines, che fa invidia a persone molto più giovani di lei.

Il segreto per i cento anni? Ines non ha dubbi: «Tenersi sempre su di morale ed essere sempre forti di spirito». La sua storia, che ama raccontare, è davvero singolare. Si sposò nel 1948 per procura col marito che era fuori territorio per lavoro. E infatti i primi anni di matrimonio, dal 1948 al 1956, li passò in Irlanda col marito.

Ines racconta il suo amore per la vita che ancora traspare dal suo sorriso: le è sempre piaciuto ballare, partecipare alle feste, ma anche viaggiare. E’stata, come ricorda, in Kenya, in Egitto, viaggi che le sono rimasti nel cuore, e in altri Paesi esteri. Rimasta poi vedova, ha lavorato in una stamperia di cui il marito era il proprietario. Una vita vissuta pienamente, che è giunta al traguardo ammirevole dei cento anni.

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