Erba, è presto per il “liberi tutti”
Ospedale e Rsa restano blindati

Fatebenefratelli e Ca’ Prina riapriranno alle visite dei parenti soltanto a marzo Rivolta: «Abbiamo 20 ricoverati per Covid». Rigamonti: «Due gli ospiti tuttora positivi»

I contagi a Erba sono in calo da settimane, ma è troppo presto per abbassare la guardia.

Ca’ Prina e il Fatebenefratelli rimandano di qualche settimana le visite dei parenti nei reparti: se ne parlerà a marzo, quando la situazione epidemiologica sarà più confortante.

La casa di riposo e l’ospedale hanno bloccato l’ingresso dei visitatori alla fine del 2021 per fronteggiare la quarta ondata di Covid-19 alimentata dalla variante omicron.

Da qualche giorno, anche in Provincia di Como, le case di riposo si stanno muovendo per accogliere nuovamente i visitatori nelle strutture. Una riapertura che va di pari passo con il progressivo allentamento delle misure di sicurezza disposto dal Governo. A Erba, però, il direttivo di Ca’ Prina preferisce attendere.

«Stiamo pensando a un protocollo per accogliere i parenti in sicurezza - dice il presidente Alberto Rigamonti - ma i tempi non sono maturi, a febbraio dobbiamo prestare ancora la massima attenzione».

«Attualmente ho due anziani debolmente positivi che attendono di tornare in reparto dopo 18 giorni di isolamento- aggiunge -: non vorrei vanificare tutti questi sforzi, anche perché la variante omicron si è rivelata certo meno grave, ma anche molto più contagiosa».

Ca’ Prina accoglierà nuovamente i parenti, magari ancora su prenotazione, nel mese di marzo. Da aprile dovrebbe davvero cambiare tutto.

«Da aprile sarà anche più facile organizzare i colloqui all’aperto - conferma Rigamonti - quindi sarà più semplice e sicuro. Noi continuiamo intanto a testare tutti i nostri duecento operatori: effettuiamo a rotazione cento tamponi di screening alla settimana, ecco perché dico che non possiamo vanificare tutto con un’accelerazione».

Il discorso di Damiano Rivolta , direttore del Fatebenefratelli, non è molto diverso:«Per ora manteniamo il blocco alle visite - dice - anche perché in ospedale abbiamo una ventina di ricoverati per Covid-19, è presto per abbassare la guardia. Stiamo molto attenti all’evolversi positivo della situazione, marzo potrebbe effettivamente essere il mese della svolta per allentare le restrizioni».

Luca Meneghel

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