Escursionista morto, l’addio della moglie: «Vedo le tue cose e mi illudo che tornerai»

Ponte Lambro L’incidente a Premana, dove Andrea Marchesini e il cane Tito hanno perso la vita.Psicoterapeuta, lascia anche un bimbo di due anni. «Conosceva quelle montagne»

La tragedia si è consumata su sentieri che conosceva benissimo e che amava percorrere con il suo inseparabile cane Tito. In attesa di chiarire i contorni dell’incidente, tanti piangono la scomparsa del pontelambrese Andrea Marchesini, morto sabato all’età di 53 anni sui monti sopra Premana nel Lecchese. Lunedì i soccorritori hanno trovato il suo corpo senza vita in località Alpe di Deleguaggio, parzialmente coperto dalla neve, insieme a quello dell’animale.

Marchesini era uno psicoterapeuta, collaborava con la cooperativa sociale Arcobaleno di Lecco e con altre realtà del territorio. Nato a Milano, nel 2020 si era trasferito a vivere in via Marconi a Ponte Lambro insieme alla moglie Simona Galla, sposata l’anno prima. Nel 2021 la coppia ha avuto un figlio, il piccolo Carlo, che ha da poco compiuto due anni. Simona ha dedicato al marito un toccante messaggio pubblicato sui social network: «Sei sempre stato disordinato, le tue cose sono qui dove le hai lasciate e ora penso che sia un pregio così posso guardarle, toccarle, annusarle e a tratti illudermi che tornerai». Andrea e il suo cane Tito, ricorda la moglie, erano una cosa sola e sono stati vicini anche in questa tragedia. «C’eri stato tante volte su quella montagna, era una delle tue preferite. Tante volte sei tornato indietro dicendo che non c’erano le condizioni per proseguire. In quel giorno di sole invece qualcosa è andato male, non saprò mai esattamente cosa».

L’unica certezza è che Andrea e Tito sono caduti dal sentiero, un volo fatale per entrambi. Cosa abbia causato la tragedia resta un mistero: forse un malore, o una tragica fatalità, o ancora un tentativo di aiutare l’animale in difficoltà. Non vedendolo rientrare sabato sera, Simona ha lanciato l’allarme. Le ricerche sono proseguite per tutta la giornata di domenica, complicate dalla neve che ha iniziato a cadere nel pomeriggio. Sono riprese lunedì, nel pomeriggio il drammatico ritrovamento. «Il ragazzo che finalmente ti ha trovato - ha scritto la moglie - si chiama Carlo come nostro figlio, il nostro piccolo e meraviglioso bambino. Ora io mi occuperò di lui insieme alle tante persone che ci vogliono bene, ma sappi che mi occuperò soprattutto di fargli capire quanto l’abbiamo desiderato e di che fortuna ha avuto ad essere tuo figlio». Il corpo di Carlo è stato portato a valle nel tardo pomeriggio di lunedì dall’elicottero del 118 di Como, dopo aver ottenuto il via libera dal magistrato. La data del funerale non è ancora stata definita.

Per due giorni decine di soccorritori del Soccorso Alpino, i vigili del fuoco, i carabinieri, il personale sanitario di Areu e la Guardia di Finanza hanno lottato contro il tempo per ritrovare Andrea e il suo amico a quattro zampe, senza perdere le speranze. La stessa Simona domenica ha lanciato un appello sui social network, nei gruppi frequentati dagli escursionisti del Lecchese, chiedendo se qualcuno avesse visto suo marito accompagnato da Tito. Le prime indagini hanno consentito di ritrovare l’automobile, una Kia Sportage, parcheggiata a Premana; il giorno seguente sono stati trovati i corpi, a conferma delle peggiori ipotesi sulla sorte di Andrea e del suo Tito.

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