Lei è presidente di seggio, lui candidato. Fidanzati divisi da una scheda contestata. Lei ora ride: «Gli avrei tirato una testata»

Alserio Alessio Pinato (Fdi) contesta al presidente-morosa la mancata assegnazione di un voto. Lui: «Avevo ragione io». Veronica Prina : «Giusto annullarla, ma non potevo arrabbiarmi oltre»

A Como 26.179 votanti e nessuna scheda contestata. Nella piccola Alserio solo 475 votanti e una scheda contestata e non assegnata. Ma la cosa più curiosa, nella tornata delle elezioni regionali in paese, è che la lite è stata di coppia. Protagonisti la presidente dell’unico seggio, Veronica Prina, 23 anni, e Alessio Pinato, 31 anni, capogruppo di minoranza, che al seggio era rappresentante di lista di Fratelli d’Italia.

I risultati mostravano la presenza di questa scheda contestata e per chi conosce il paese, 1.200 anime, e le sue vicissitudini, è stato subito chiaro che la lite al seggio era scoppiata internamente alla coppia. Pinato infatti era l’unico rappresentante politico che ha chiesto di assistere allo scrutinio delle schede. La giovanissima fidanzata non è la prima volta che presiede il seggio alseriese: amore nella vita e scontro al seggio.

Un episodio che nella mente di brillanti scrittori potrebbe diventare uno spunto per una novella o per un romanzo. Ma nel concreto cosa è successo? Durante lo scrutinio delle elezioni regionali di lunedì, su una scheda sono comparse due preferenze di per sé chiare, ma difficilmente attribuibili. L’elettore aveva scritto, nello spazio riservato al voto di preferenza, i cognomi di Stefano Molinari e di Barbara Zuccon, esponenti e candidati dello stesso partito in cui milita Pinato.

«Non si poteva desumere l’univocità del voto. Per questo motivo era giusto annullare la scheda, ma il rappresentante, nonché mio fidanzato, ha deciso di contestare la mia decisione»

L’elettore ha anche rispettato la regola che prevede, nel caso di doppia preferenza, la parità di genere, cioè la scelta di un candidato uomo e di una candidata donna. Il problema è nato nell’attribuzione del voto dallo spazio sulla scheda in cui l’elettore ha vergato le preferenze: non le ha scritte, come avrebbe dovuto, al fianco del simbolo di Fratelli d’Italia, ma a quello di Noi Moderati.

La presidente-fidanzata non avuto dubbi. E tiene il punto ancora oggi: «Non si poteva desumere senza ombra di dubbio, l’univocità del voto – spiega Prina – Non si capiva se l’elettore intendesse votare per Fratelli d’Italia o per Noi Moderati. Per questo motivo era giusto annullare la scheda, ma il rappresentante, nonché mio fidanzato, ha deciso di contestare la mia decisione».

E da qui sono nati momenti di confronto serrato e di tensione tra i due: «Il voto andava assegnato, perché con quelle preferenze l’elettorale ha fatto capire quale partito intendesse votare - conferma Pinato – I simboli dei due partiti, tra l’altro appartenenti alla stessa coalizione, erano graficamente simili: l’elettore si è semplicemente confuso. Per questo il voto andava assegnato». Momenti di confronto con Prina che cercava di convincere il rappresentante di lista, nonché fidanzato, sulla correttezza della scelta che intendeva prendere.

A posteriori è il momento di riderci su, ma la presidente fidanzata non nasconde la tensione del momento e commenta con una battuta: «Ricoprivamo dei ruoli ufficiali e non potevo certo arrabbiarmi oltre il consentito, ma gli avrei tirato volentieri una testata – commenta ridendo – Peccato però che ha la testa molto più grande della mia e ci avrei quindi rimesso».

Pace fatta

«Alla fine, per non tirarla troppo per le lunghe, ho proposto, come è previsto, che lui contestasse la scheda che ovviamente io non ho assegnato e abbiamo messo a verbale». Ripercussioni sulla coppia? «Assolutamente no – commentano i due – Non mischiamo la politica ai sentimenti».

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