«Sanità comasca, così non va». In pochi giorni 17mila firme

L’iniziativa Petizione dopo i disagi al pronto soccorso del Sant’Anna: «Pazienti anziani parcheggiati ore nei corridoi, intervenga la politica»

Pazienti parcheggiati in Pronto soccorso, pioggia di firme online. Ciclicamente negli ultimi anni pazienti e accompagnatori denunciano lunghe attese nel reparto di emergenza urgenza del Sant’Anna, con anziani sulle barelle per giorni prima di essere ricoverati. Sul caso attraverso www.change.org alcuni utenti nei giorni scorsi hanno lanciato una petizione che ha già raccolto oltre 17mila sottoscrizioni.

«Può capitare anche a te e ai tuoi cari di aver bisogno di cure mediche – recita il testo della petizione - per chi si trova sul territorio di Como il riferimento più grande è l’ospedale Sant’Anna e il suo Pronto soccorso. Purtroppo se ti capita di imbatterti in esso ti renderai conto di quanto sia regredita la nostra sanità. Spesso persone anziane con varie fragilità che devono anche subire degli interventi vengono letteralmente parcheggiate nei corridoi».

Alla fine dello scorso mese anche Asst Lariana aveva ammesso difficoltà per una serie di urgenze in ambito ortopedico. La direzione sanitaria ha anche dato indicazioni al reparto per dare priorità ai casi più gravi rinviando l’attività chirurgica in elezione, ovvero tutti quelli non urgenti e che non comportano rischi per il paziente. La raccolta firme fa riferimento proprio a questa circostanza. «È capitato a mia suocera di 83 anni con il femore rotto – racconta Annalisa Galliani, prima firmataria della petizione – ma in reparto, come lei, aspettavano e aspettano tanti altri anziani comaschi. Spesso soli, senza accompagnatori, lasciati sulle barelle con poche certezze. Asst Lariana a parte, ho scritto anche alle autorità politiche, regionali, per chiedere un intervento. Il Pronto soccorso così non funziona».

Le linee guida regionali avevano messo un tetto di otto ore massimo di attesa. L’Asst Lariana pochi mesi fa aveva promesso di ricoverare subito gli anziani anche direttamente sulle barelle, pur di non dover attendere i letti liberi nei reparti. L’impressione di molti cittadini è che le cose fatichino a migliorare.

«Personale scarso e sotto pressione, mancanza di posti letto – si legge ancora nella petizione - sollecitiamo la politica a intervenire. Non lasciamo che esempi peggiori in altre parti d’Italia diventino una scusa per non migliorare la situazione, anche a Como. Facciamoci sentire. Contrastiamo la fuga dei sanitari, la riduzione dei posti letto e battiamoci per ricostruire una sanità pubblica più efficiente».

La crisi dell’emergenza urgenza non riguarda solo il Pronto soccorso del Sant’Anna. Spesso simili segnalazioni arrivano anche dal Valduce o da Cantù. I presidi di Erba e di Menaggio, rimasti senza medici specialisti, fanno ricorso ai costosi medici esterni a gettone. Non si trova personale, più spesso desideroso di trovare posto in reparti o ambulatori meno stressanti. Anche i giovani laureati preferiscono orientarsi verso altri studi medici. Non bastasse al netto della mancanza di risorse umane c’è il vincolo degli spazi, la nostra provincia ha un rapporto tra la popolazione e i letti ospedalieri più basso della media, dunque gli ospedali faticano a ricoverare.

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