Cantù, «Finita la telenovela De Amicis
Quel degrado è un colpo al cuore»

L’insegnante Peppo Terraneo, ultimo presidente della cooperativa ex alunni: «Spiace che non sarà più la “collina del sapere”, spero salvino almeno le biblioteche e il museo»

È entrato al De Amicis da studente, ci è rimasto da insegnante e poi come presidente della Cooperativa Ex Alunni, nata nel 1975 e che ha gestito prima il liceo artistico Bernardino Luini, poi quel che restava del collegio, resistendo strenuamente alla chiusura. Alla fine, nel 2017, dopo 107 anni, la storia della “collina del sapere” si è conclusa. Giuseppe ”Peppo” Terraneo, quel giorno aveva un groppo in gola. E oggi si augura che l’amministrazione voglia fare il possibile per salvare almeno la memoria di quel che il collegio è stato.

Ora è ufficiale, da parte dell’attuale proprietà, Fondazione Ambrosiana Cultura Educazione Cattolica, c’è l’impegno a vendere all’impresa di costruzioni comasca Nessi & Majocchi e al il gruppo Immobiliare San Paolo di Cantù, a patto che ri raggiunga l’accordo con l’amministrazione. E alla notizia che il De Amicis sta per essere venduto e che non sarà più una scuola, quel groppo torna: «E’ la fine di una telenovela che durava da 15 anni», dice Terraneo. Tre anni fa, più forte di tutto, più della tristezza e della delusione, era stata è l’amarezza, perché riteneva a quell’epilogo si fosse arrivati senza che nessuno avesse fatto nulla per evitarlo. Eppure il De Amicis ha rappresentato molto per Cantù e per il circondario, tante le persone che uscite da qui hanno avuto una carriera di successo nelle professioni e anche come amministratori».

«Fondato nel 1910, nel 1953 il collegio De Amicis aveva 500 studenti. Il periodo di massimo splendore fu tra gli anni Settanta e Ottanta, quando giunse ad avere fino a 1.800 alunni iscritti, 250 dei quali vivevano nel convitto dell’istituto. Alla fine ne era rimasta una decina».

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 1 novembre

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