La mappa del virus
Al Nord contagi alti
solo a Como e Varese

Salvo Aosta, nessuno peggio delle due province Gli esperti: «Valori unici in tutta la zona settentrionale». Nell’ultima settimana 175 nuovi casi su 100mila abitanti

In tutto il Nord Italia le province più a rischio Covid sono Como e Varese.

L’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti, in relazione anche al numero di posti letto a disposizione sul territorio, ha ancora valori considerati al limite. Perfino ad Aosta, dove i valori del contagio sono in realtà molto superiori, la situazione è meno allarmante in ragione di un più alto numero di letti ospedalieri liberi.

I dati

Varese ha 179 nuovi casi settimanali, Como 175. Tutte le altre province lombarde hanno numeri inferiori, anche Mantova dove i contagi in aprile sono stati più importanti. Ci sono due macchie rosse in Toscana, a Prato e a Pistoia, per il resto come noto la pandemia è più diffusa nelle aree meridionali del Paese, dove le disponibilità dentro agli ospedali sono molto più ridotte rispetto alla Lombardia.

I numeri citati sono costruiti e aggiornati ogni giorno dal team di ricercatori di “pillole di ottimismo”, di cui fanno parte molti medici e specialisti noti in Italia e nel mondo. Per esempio il chirurgo dell’Humanitas Paolo Spada. «I valori di Como e Varese sono in effetti unici in tutto il nord Italia – spiega Spada – è un fatto che abbiamo notato da qualche settimana. Darne una spiegazione è assai più difficile. Io posso precisare che quel modello da noi costruito valuta non soltanto i nuovi casi, su un arco di tempo dilatato così da avere una fotografia più ragionevole, ma li lega anche al numero di cittadini che abita nelle province. In più calcoliamo i letti liberi su base regionale dell’area critica e dei reparti ordinari, alla luce del meccanismo dei trasferimenti dei pazienti interno alle regioni nel caso qualche territorio entri in difficoltà. La valutazione tiene conto di tutte le disponibilità, sia i letti occupati dai casi Covid che quelli occupati da pazienti non Covid».

Nella prima ondata da Bergamo, la zona più colpita, tanti pazienti venivano trasferiti in altre province, così è successo per Como nella seconda ondata. Occorre ricordare che la soglia critica oltre la quale scatta la zona rossa imposta dal governo, intesa come vero lockdown, è pari a 250 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. Noi per fortuna abbiamo lasciato alle spalle questi numeri, erano così alti il mese scorso. Poi abbiamo registrato una discesa, anche se molto lenta e mai definitiva. Eppure Como e Varese si trovano ancora in una soglia critica.

Ma la tendenza è al ribasso

«Sì, ma le linee di tendenza ci suggeriscono anche in queste due province un calo costante – dice Spada – L’arrivo dell’estate, la campagna vaccinale, ci sono molti fattori che ci spingono verso una costante discesa. La speranza è uscire definitivamente dalla pandemia». Quanto i perché resta difficile rispondere.

«Può darsi che Como e Varese siano territori con una forte mobilità – ipotizza Domenico Cavallo, docente dell’Insubria e medico del lavoro impegnato nel team “pillole di ottimismo” - con un flusso di spostamenti maggiore rispetto ad altre province. A metà strada tra Milano e la Svizzera». Comunque sia la coda di questa terza ondata, pur continuando a calare, fa sentire la sua presenza ormai da oltre un mese.
S. Bac.

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