«Piscina di viale Geno, vado in Procura»
E la Como Nuoto non consegna le chiavi

Rapinese: «Adesso basta, porterò ai giudici i documenti. Così si farà chiarezza». Intanto nuovo scontro su Muggiò: Galli attacca Molinari

È scaduto ieri l’ultimatum dato dal Comune alla Como Nuoto per restituire le chiavi della piscina di viale Geno. Ma, fa sapere Palazzo Cernezzi, alle sei di sera con gli uffici chiusi le chiavi non erano ancora state riconsegnate. Intanto la piscina finirà di nuovo in tribunale. E questa volta non in quelli amministrativi.

Alessandro Rapinese promette infatti di portare in Procura le carte sul contenzioso tra Pallanuoto Como e Como Nuoto, proprio quando la piscina deve tornare nelle mani del Comune. Il capogruppo dell’omonima lista di opposizione da settimane sta facendo una battaglia sull’impianto sportivo bloccato dalla sfida giudiziaria aperta tra le due società e sulla quale il Comune non ha una posizione chiara.

Le contestazioni

Secondo Rapinese, l’ha ripetuto durante il consiglio comunale di lunedì, la Pallanuoto per vincere la gara e ottenere la storica sede della ComoNuoto avrebbe dichiarato più atleti di quelli che in realtà ha avendo dunque sopravanzato i concorrenti. «Sono seriamente preoccupato – ha detto Rapinese – e porterò i documenti in mio possesso alla Procura della Repubblica, così qualcuno che sa leggere l’italiano finalmente capisca che qui stiamo esagerando. Entro venerdì depositerò il fascicolo». I documenti non sono altro che gli elenchi degli atleti. Il Comune, in realtà, in una nota ai consiglieri aveva spiegato di aver chiesto lumi alla Fin, la Federazione nuoto, per avere chiarimenti, ma di aver ricevuto solo un diniego. «Anche la Federazione nuoto della Liguria vi aveva avvertito che quanto dichiarato dalla Pallanuoto era mendace» ha ribattuto sempre in aula Rapinese. La Federnuoto ligure, vale la pena ricordarlo, è stata interpellata perché Pallanuoto Como ha partecipato al bando insieme ad una società genovese.

Intanto ieri è scaduto l’ultimatum sulla sede: il Comune doveva ricevere dalla Como Nuoto le chiavi della piscina. Ma dall’amministrazione, attraverso l’ufficio stampa, hanno fatto sapere di non aver ricevuto nulla. La Pallanuoto spera a breve di entrare in possesso dello stabile. Il Comune, però, ha già messo le mani avanti e si riserva di rivedere l’esito del bando qualora ci fossero numeri errati degli atleti dichiarati dalla Pallanuoto. Quest’ultima, con il suo presidente Giovanni Dato, ha più volte spiegato che tutti i suoi numeri corrispondono al vero.

Tema caldo

Nel frattempo, non bastasse, il tema piscine resta caldo. Sull’annosa questione di quella di Muggiò sempre durante il consiglio comunale l’assessore allo Sport Marco Galli ha attaccato il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Molinari. Quest’ultimo nei scorsi giorni aveva criticato l’operato dell’assessore sostenendo che non ha fatto tutto il dovuto con la Fin per proseguire la gestione della vasca olimpionica. «Quando Molinari era assessore allo Sport con la giunta Bruni – ha detto Galli – organizzava in campagna elettorale incontri con i rappresentanti della Fin e con l’allora candidato di Fratelli d’Italia Giovanni Dato oggi presidente della Pallanuoto». Sulla piscina di Muggiò Galli ha già attaccato in aula l’ormai ex assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella, che aveva contraccato prima di lasciare. E adesso, in bilico, c’è lo stesso Galli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA