Como, pronto
un dossier sugli arbitri

Dopo lo sfogo e le accuse del portiere Facchin nessun provvedimento del giudice sportivo per il giocatore. Ma sta preparando una relazione sui casi della stagione: non è piaciuto il fatto di avere per otto volte un esordiente

Il Como tace, ma agisce, o comunque pensa di farlo. Starebbe pensando di portare all’attenzione della Lega alcune considerazioni su un trattamento arbitrale che, dall’inizio dell’anno sino all’episodio dell’altra sera con la Juventus Under 23,viene ritenuto penalizzante.

Intanto, comunque, non arrivano commenti e reazioni ufficiali da parte della società alle dichiarazioni di Davide Facchin. Il portiere a fine partita ha voluto denunciare pubblicamente il comportamento dell’arbitro nei suoi confronti, nella circostanza che poi ha portato al pareggio della Juventus su un corner che a detta del Como non andava assegnato per un fallo su Facchin. «A fine gara ho chiesto all’arbitro perchè non ha fischiato, lui mi ha risposto di non averlo fatto per il mio atteggiamento - il portiere poco prima era stato ammonito mentre cercava di perdere tempo per difendere il risultato, ndr -, io stavo semplicemente facendo il mio mestiere senza voler prendere in giro nessuno, questo invece è un fatto gravissimo. L’addetto della procura federale ha sentito questa risposta, ma loro sentono solo quello che vogliono...».

Sul campo, e di conseguenza sul rapporto dell’arbitro, Facchin ha riportato soltanto un’ammonizione, e il direttore di gara non ha segnato altro. E questo risulta anche dai provvedimenti del giudice sportivo, usciti ieri pomeriggio. I battibecchi, anche al rientro negli spogliatoi, non sono trascesi oltre le proteste che si sono viste sul campo. La presenza del portiere in sala stampa in ogni caso è stata autorizzata, come sempre avviene a fine gara, dal ds del Como Ludi. La dirigenza poteva quindi presumere una protesta da parte del giocatore, anche se non le parole esatte con cui l’ha poi espressa, pur avendo Facchin comunque parlato a titolo personale e non a nome del Como.

C’è però malcontento, ai vertici del Como, per le direzioni arbitrali di questa prima parte del campionato. Serpeggia del malumore per diversi episodi che non sono stati graditi, espulsioni, rigori non concessi o concessi agli avversari, falli subìti e non rilevati. Sullo stomaco del Como ci sono diversi bocconi che non sono stati digeriti, l’ultimo è quello dell’altra sera. E non è piaciuto nemmeno il fatto che per ben otto volte la direzione di gara sia stata affidata ad arbitri esordienti in serie C.

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