Gandler dopo Olbia
«Ci riprenderemo»

«Fiducia nello staff tecnico, abbiamo già dimostrato di saper giocare bene dobbiamo tornare a quei livelli»

Ha messo la testa fuori per presentare Como tv, ma pure lui sapeva che avrebbe dovuto affrontare i giornalisti anche sui temi legati alla squadra. Nel Como nessuno parla più da domenica, era l’ora che qualcuno commentasse la sconfitta con l’Olbia, anche per dare un segnale ai tifosi. Gandler, in puro stile Sent, ha gettato acqua sul fuoco.

Anche se l’espressione del viso tradiva un pizzico di tensione. Del resto è la prima volta che si trova di fronte a una seppur minima contestazione. «In queste ultime partite i risultati non sono stati quelli che tutti vogliamo. E’ un momento un po’ così, dal quale dobbiamo riprenderci. Abbiamo visto una buona squadra giocare bene con Monza e Renate, adesso dobbiamo tornare su qui livelli. Lo staff tecnico so che è già al lavoro per cercare di risolvere i problemi». La contestazione riguarda soprattutto l’allenatore... «Il lavoro dell’allenatore comporta anche queste cose: tutti se la prendono con lui (primo sorriso della chiacchierata, ndr). Noi abbiamo fiducia nello staff, nell’allenatore e nel direttore sportivo. Dobbiamo solo evitare questi inciampi, come quelli dei punti persi negli ultimi minuti. Siamo come a una svolta, a un bivio. Ma non ho dubbi che la squadra si riprenderà e centrerà l’obiettivo che ci siamo prefissi, cioè quello della qualificazione playoff».

La gente si è lamentata perché la squadra a fine partita con l’Olbia non è andata sotto la curva a salutare i tifosi... «Credo che non ci sia andata perché era imbarazzata, delusa, non per mancanza di rispetto, ci mancherebbe. Anzi, i tifosi possono misurare la delusione del gruppo proprio da questo episodio. La curva ha spinto la squadra, dunque non possiamo certo parlare di paura di fischi o contestazioni. Solo che erano con il morale a terra e si sono infilati nel tunnel. Tutto qui».

Che novità ci sono sullo stadio? «Innanzitutto ci tengo a dire che non abbiamo intenzione in nessuna maniera di cedere la società. Sarebbe ridicolo. Qualcuno lo ha ipotizzato, ma noi, anche tramite progetti come Como tv, siamo qui a confermare fermamente i nostri progetti a lungo termine. Ho letto di un progetto cinese, ma noi non ne sappiamo nulla, non abbiamo parlato con nessuno. Stiamo parlando solo con il Comune, anche se non ci sono grandi novità. Francamente la burocrazia che blocca il percorso, faccio fatica a capirla». Le perizie famose quando arriveranno? E sono davvero così decisive? «Le aspettiamo. Ci mettono tanto, non capiamo il perché. Ma sulla questione del progettone, non sono decisive. Lì siamo noi che dobbiamo capire come fare il progetto da presentare, lavoriamo tutti i giorni. Le perizie sono invece importanti per capire la natura del rapporto con il Comune per tutto il resto».

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